E fuvvi un giorno che passò furiando, quel bieco fantasma della guerra; allora udissi un cozzar d'armi, un saettar di spade, un tempestar di carri e di corsieri, un grido di trionfo e un uluante urlo e colà ove fumò di sangue il campo di battaglia, un luttuoso campo santo levarsì, e un'elegia di preghiere, di pianti e di lamenti.

giovedì, novembre 30, 2006

La Rosa è servita

Può quindi dedicare la sua attenzione alla coppia sor Alfonso e signora Laura, per il cui diletto è pronta a cinguettare. La signora Trottini è stata per molti anni la decana delle insegnanti di quella scuoletta di campagna. Luce se la ricorda bene: a gambe larghe nell'ingresso della scuola, le labbra, che aveva vizze anche da giovane, pitturate di rosso carminio e increspate in un sorriso tartufesco, un sospetto di baffi a ombreggiarle il labbro superiore. Indossa uno chemisier di lana verde smeraldo lavorato ai ferri numero quattro con applicazioni di orchidee di paillette: una sulla spalla sinistra e una all'altezza della coscia destra. Fa pensare a una botticella di brandy inzeppata di grasso: ha il seno prorompente, i fianchi stretti e i polpacci da ciclista.
Accanto a lei, il sor Alfonso ha un gilet di lana color ruggine; le borse sotto gli occhi infossati punteggiate di grumi di colesterolo; le orecchie flaccide, enormi; e il solito alito pestilenziale.

Rosa Mateucci - Cuore di mamma - Adelphi

Conobbi Rosa Matteucci 3 estati fa, presentava un suo libro (Lourdes) durante una manifestazione di cui curavo la parte cinematografica.
Donna vulcanica e divertentissima, riusciva a stregare i suoi ascoltatori raccontando sia le disavventure di quando lavorava alla segreteria di Cossiga, sia di quando faceva la crocerossina a Lourdes impegnata nelle vasche per le abluzioni degli infermi.

E' da poco uscito un suo nuovo libro: Cuore di mamma, di cui consiglio la lettura.
Storia di una madre e di una figlia single nel difficile momento della vecchiaia dell'una e della presa di coscienza della maturità, e quindi declino, della seconda.
Ci sono momenti tragici, come quello della paresi della madre alla festa di Natale o del furto iniziale della pensione da parte di due malandrine, ma sono raccontati con molto spirito, grottescamente, di modo da strappare un sorriso piuttosto "cattivo" nel lettore.
140 pagine da gustare con leggerezza, ma anche con un pensiero, ogni tanto, alla drammaticità della condizione di molti anziani e di molte donne (e uomini?) che si avvicinanao in solitudine alla mezza età.

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Avviso i miei 4 lettori di essere stato eliminato su decisione dei giurati dal concorso "The Lord Talent Show", pertanto non vi tedierò più con le prove e con gli appelli al voto.
Grazie comunque del sostegno che mi avete dimostrato.

mercoledì, novembre 29, 2006

God(ere)

John Giorno, extrait de Cancer in My Left Ball, 1973

Continuo a ricevere catene di mail e a leggere a destra e a manca di questo global orgasm in programma per il 22 dicembre.

Iniziativa lodevole, non c'è che dire, ma continuo a ripetere che per me sorge un problema.
Il 22 dicembre sarò "vedovo", poichè il gentil consorte sarà oltre lo stretto di Messina per le vacanze natalizie.

Che fare?

Si accettano proposte.
Anche quella di iniziare una sorta di evento Defilippesco dove io tronista vengo conteso da uno stuolo di vestali pronti ad immolarsi per la causa.

martedì, novembre 28, 2006

Pistola

Eccezionale!
Questo l'aggettivo per descrivere l'interpretazione di Giulia Lazzarini in "Giorni Felici" di Beckett, vista ieri sera.

Uno spettacolo vibrante, che riesce a tener sveglio lo spettatore nonostante in scena ci sia soltanto Winnie: una donna conficcata nella sabbia fino alla vita (e nel secondo atto fino al collo), a cui fa compagnia, ma solo con borbottii e una presenza di pochissimi secondi, Willie: il marito.
Winnie vive in una condizione disperata: non si può muovere, non ha speranze, non comunica con nessuno, ha solo un ombrellino che la ripara dal sole e dalle intemperie ed una borsa da cui esce mille cose.
Dalla borsa Winnie estrae anche una pistola: un'amica in grado di porre fine alla sua condizione, ma che non utilizzerà mai.
Perchè Winnie è felice, perchè Winnie non smette di urlare al mondo che lei, nonostante tutto, vive un giorno felice e che quelli che verranno saranno altri giorni felici.

Unico neo: il pubblico (di nuovo).
La sala era gremita di studenti liceali che erano stati trascinati a teatro dagli insegnanti.
Immaginate la caciara...
Era necessario un Erode per adolescenti :)

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Cerco un po' d'Africa in giardino
tra l'oleandro e il baobab,
come facevo da bambino,
ma qui c'è gente, non si può più:
stanno innaffiando le tue rose,
non c'è il leone, chissà dov'è...
(P. Conte)

lunedì, novembre 27, 2006

(s)Guardo


Sguardo 1 - Shortbus
Venerdì ore 20
GUARDATELO!
Film bellissimo, dolce e delicato, epocale... direi quasi sacro.
Un film dove la Grazia (sì, la Grazia che solitamente arriva da Dio... quella che ha salvato la Mondella dall'Innominato) opera tramite il popolo e per il popolo.
Non dico altro, accetto solo commenti dagli altri spettatori.

Piccola nota sul pubblico alla proiezione delle 20.20 al cinema Arlecchino a Milano (zona piazza Duomo).
Sala non pienissima, spettatori divisi in 3 categorie:
A) gay: molti, mettiamo un 40%. Sghignazzavano in continuazione (io rientro nella categoria, ma mi son commosso...).
B) pompinari qauaranta/sessantenni: diversi, 20% (?). Erano appostati nelle ultime file, ogni tanto uno di loro si alzava per farsi un pò di pubblicità verso il centro della sala. Non saprei dirvi quanti "affari" hanno combinato.
C) etero: il restante 40%. Tra questi sono da segnalare le coppie formate da lui e lei con i capelli bianchi. La metà circa degli etero presenti infatti superava gli anta (ma intesi come cinquanta). Avranno sbagliato film? Cercavano ispirazione? Mah...

Sguardo 2 - Marie Antoinette
Sabato ore 23
INDIFFERENTE
Con una settimana di ritardo io, Eu e la Simo siam andati a vedere l'opera della Coppola.
Belli i costumi, l'idea ok, scene ottime, fotografia elegante, bello Fersen... però un pò lungo, no?
Oddio, lunghissima la prima parte, ma dal primo parto regale in poi sembrava che la pellicola scorresse alla velocità del TGV.

Sguardo 3 - Dadi.com
Domenica ore 12
STRANO
Il post colazione della domenica mattina era in preda al: "Che si fa?".
Decidiamo di andare a salutare un'amica, impegnata nell'organizzazione di una manifestazione sui wargames (l'idea della "fiera" è del fidanzato dell'amica).
Dopo i saluti e le chiacchiere con i presenti, io ed Eu ci addentriamo negli spazi della manifestazione.
Sconvolgente, in un primo momento, vedere questi "pazzi" (perdonatemi la parola) impegnati a ripercorrere le gesta dei militari della guerra d'indipendenza americana o quelle del Barone Rosso un secolo fa, o ancora a simulare strane battaglie tra draghi.
Ancor più pauroso lo spazio Lego.
Bellissimo come sempre giocare con i mattoncini, ma se aveste visto i bimbi di 5/9 anni discutere delle loro costruzioni come ingegneri edili o architetti, avreste invocato l'arrivo di Erode per porre fine a tanto spreco di fanciullezza.

Qualche minuto dopo l'ingresso devo però ammettere che pure io sono entrato nel mood giusto, e la coppia brianzola vestita da padri pellegrini mentre sferrava l'attacco finale per conquistare la Virginia, mi ha fatto sorridere.

Sguardo 4 - La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare
Domenica ore 21
PICCOLI GAY CRESCONO
Per la sera ricevo un invito da L. per vedere lo spettacolo dei bimbi della scuola materna dove lui tiene i laboratori di giardinaggio.
La storia è quella che sappiamo tutti, stando seduto in poltrona però ho scoperto quanto mi mancano le recite scolastiche: le adoravo.
Quale bambino-ragazzo-adulto-vecchio non ha nel suo disco fisso celebrale una collezione di pezzi cult sulle figuracce durante la recita di fine anno?
Entusiasmante poi l'idea di esser diva per un secondo mentre si fa il gabbiamo con i fuseaux bianchi e si indossa un boa di struzzo per alucce.

A parte questo moemnto proustiano, sul palco si alternavano diversi personaggi, sia bimbi che adulti (tra questi ultimi da segnalare il Gatto Segretario: un 28enne notevole!).
Tra i picciriddi divertentissimi i topolini mafiosetti che ballavano "Disco inferno", capitanati dal capo branco: un nanerottolo che nel secondo atto faceva l'uccellino bianco.
Il topino/uccellino era il classico bimbo condannato, da grande, a ballare sul cubo al Borgo: ADOVO!

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Grazie a Stanley

venerdì, novembre 24, 2006

Reality Blogger 6 - Pleiade

Ebbene si: ce l'ho fatta!
Ho superato anche la quinta fatica di "The Lord Talent Show".

Molto l'impegno, tantissima la tensione fino all'ultimo per sapere se dovevo abbandonare la Casa oppure potevo rimanere e proseguire nel gioco... alla fine la vittoria di tappa.

Grazie a VOI miei cari lettori l'avventura continua.
Non so come manifestare la mia gratitudine verso tutti coloro che mi hanno sostenuto.
Un invito a cena in caso di vittoria sarà sufficiente?

Come sapete il gioco continua e pertanto devono continuare anche le prove.
Quella di questa puntata è particolarmente difficile, riguarda la poesia.
Ecco la lettera inviata da Mr. Lord.
Questa volta avete il compito di scrivere una breve poesia di non più di 15 versi. L'argomento può riguardare un personaggio dello spettacolo o se volete, può anche essere dedicata ai nostri giurati Pero e Bino… (questo farebbe di sicuro salire le vostre quotazioni!) Come sempre, le prove giudicate migliori saranno quelle più divertenti e originali.

Il risultato dei miei sforzi (dedicato ai due collaboratori del regista del reality) lo vedete pubblicato sopra.
L'opera è ispirata a Marinetti e si intitola "The Lord Talent Show".

Ora dobbiamo attendere il pronunciamento del Grande Lord.
Se non fossi nominato accederei di diritto alla finale, altrimenti conto su di VOI, sicuro che vi dimostrerete ancora una volta capaci di supportarmi nel momento del bisogno.

giovedì, novembre 23, 2006

Padre, assai ci fia men doglia se tu mangi di noi

Ieri sera mi chiama Sandro e mi invita a teatro.
Lo spettacolo non mi entusiasma, però il posto è in prima fila, il biglietto gratis e dico "Ok!".

Ho passato due splendide ore di sonno riposatissimo svaccandomi sulla poltrona.

Non riesco a capire come si possa ritenere Alessandro Gassman un attore (e tanto più un regista).
Un attore deve essere in grado di recitare, di impersonare dei personaggi e dar loro vita con la mimica, la voce, la postura, i gesti, in una parola, con l'interpretazione.
Al signore sul palco mancavano tutte queste capacità.
Il trucco creava un mostro inguardabile, simile ad un Quasimodo mal riuscito; la voce era inesistente. Il tipo cercava di imitare il robusto tono del padre (senza alcun risultato però), usava un microfono che, se si fosse rotto, sarebbe stato il massimo per il pubblico.
Postura e corpo incontrollati. Gassman junior si muoveva a scatti, con gesti da checca sessantenne che sculetta in un bagno pubblico.
Storia futile, per nulla approfondita.
Regia (dello stesso Gassman) incerta, con entrate di pesonaggi strampalati che parlavano dialetti diversi, e che portavano in scena episodi più da cabaret che da opera teatrale (ma ormai sappiamo che il cabaret sembra essere la Scala - odio Zelig-).
Unico elemento da salvare il presentatore del circo: un Pierrot effemminato bravo nella recitazione e controllato sul palcoscenico.

Mi sono sognato il padre Vittorio che guardava il tutto dall'alto.
Chissà la vergogna.
Dio mio, guardate la fotografia in questo post: quante espressioni riusciva a fare?
Il figlio ha sempre lo stesso volto, però non si chiama Buster Keaton e non sa coinvolgere il pubblico con altre doti.

Mi son risvegliato agli applausi finali (ogni tanto in realtà mi ripigliavo ed ho notato che il mio sonno è stato notato sul palco).

Osservazione particolare per il pubblico.
Oltre ai soliti noti, era presente una foltissima schiera di sciure e ragazze che volevano gridare "Alessandro - Alessandro".
Credo siano rimaste delusissime, poichè l'attore era irriconoscibile, e solo alla fine si è tolto dei pezzi di maschera.
Volevo dire loro che spesso si vocifera delle frequentazioni maschili dell'Alessandro.
Chissà come avrebbero reagito...

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Greta Garbo, and Monroe
Deitrich and DiMaggio
Marlon Brando, Jimmy Dean
On the cover of a magazine

Grace Kelly; Harlow, Jean
Picture of a beauty queen
Gene Kelly, Fred Astaire Ginger Rogers, dance on air

They had style, they had grace
Rita Hayworth gave good face
Lauren, Katherine, Lana too
Bette Davis, we love you

mercoledì, novembre 22, 2006

Femmine

Qualche settimana fa ho scritto della zia ottuagenaria ricoverata e in preda al delirio con la vicina alzheimeriana.

La storia continua.

In questi giorni i medici si sono seriamente preoccupati.
La zia al momento del ricovero non aveva alcun problema di salute, doveva solamente partecipare ad un programma di riabilitazione per un'anca appena operata.
In ospedale però la sua situazione è peggiorata a vista d'occhio: zero appetito, febbriciattola, zero relazioni con gli altri, pianti, litigi con le vicine.
Inizialmente si pensava che la donna fosse triste per la degenza nell'istituto geriatrico, ma lei ripeteva che stava bene, non le mancava nulla ed era ottimamente curata.
"E la tristezza quindi da dove arriva? le chiedevamo.
"Boh... " rispondeva.

Nel frattempo le vicine di letto son cambiate, ora le dame di compagnia sono:
- una novantenne caduta in cucina e quindi con il viso tumefatto, che racconta le sue avventure da crocerossina durante la seconda guerra mondiale, con battute del tipo: "Sotto le bombe si poteva far tutto, la gente era preoccupata a salvarsi la pelle, non ad evitare che qualcuno morisse per colpa di una scopata in un momento poco felice.",
- una settantenne sola, ricoverata su suggerimento dei servizi sociali. Donna simpatica questa, legge 3 Harmony (ma esistono ancora?) al giorno e scoreggia come una locomotiva a vapore.

Con queste donne le interazioni sono migliorate, la zia si è confidata con loro e si è capito quale fosse il problema all'ospedale.

All'ospedale la dieta non prevede alcolici e company, per la zia questo è un dramma senza soluzione.
Lei infatti (a casa) beve due bottiglie di cognac al mese e circa una bottiglia di vino ogni due giorni (gli anni saranno 86 a febbraio!).

Stare senza il suo sorso di cognac è una punizione che nemmeno Satana potrebbe pensare per lei.
La soluzione l'han trovata i medici, che han dato l'ok affinchè le fosse portato del vino (evidentemente han calcolato che, in caso contrario, la paziente si sarebbe cronicizzata e sarebbe diventata un costo insostenibile per l'ASL).

Dal primo sorso di vino tutto è cambiato.
Le ginnastiche stanno funzionando e venerdì è previsto il ritorno a casa :)

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Picture: Sissy Spacek and Shelley Duvall in "3 Womens" - R. A. (1977)

martedì, novembre 21, 2006

Home sweet Home


" ... la perdita del confine tra casa e città e il conseguente spostamento in ambito urbano di attività tipicamente domestiche... "

Questa frase è tratta da un interessante (quanto breve) articolo pubblicato nel numero di novembre di Case da Abitare (purtroppo non ho a disposizione la versione elettronica dell'articolo, vedrò di scannerizzarlo) , dal titolo "Come in TV".

Il pezzo analizza le influenze che la televisione, ed in special modo i telefilm, hanno avuto nell'organizzazione dello spazio domestico, reinventandolo in base ai cambiamenti sociali che, tramite il mezzo televisivo, venivano veicolati alla massa.

Si comincia con il riferimento ad un cult americano: il "Mary Tyler Moore Show", che negli anni settanta introdusse negli Stati Uniti la "rivoluzione" della donna indipendente e autonoma in grado di vivere da sola in una metropoli, senza i fardelli familiari (e riuscendo pure a divertirsi, come si può vedere in questo filmato).
La casa di Mary Tyler diventa pertanto il luogo in cui realizzare il cambiamento, una casa lontana anni luce da altre abitazioni televisive, ad esempio quella della Famiglia Brady o dei Cunningham a Milwaukee.

La frettolosa analisi del giornale arriva fino ai serial televisivi dei giorni nostri, concludendosi con la riflessione riportata all'inizio del post.
La frase si riferisce all'appartamento newyorkese di Carrie Bradshaw, protagonista di quello che per me rimane uno dei più interessanti e rappresentativi telefilm degli ultimi dieci anni: Sex and the City, opera che ha saputo analizzare i paradigmi della società contemporanea facendolo (in apparenza) con gli occhi delle donne.
Anche questa volta la casa è quella di una donna sola, indipendente e pienamente emancipata, che usa la sua abitazione come luogo di lavoro e di vita, sebbene la VITA vera sia in realtà fuori dalle mura domestiche. Nella sua stanza, semmai, Carrie pensa e riflette, tira le fila degli eventi a cui patecipa durante la giornata.

Non so perchè, ma quelle diecimila battute (più o meno) su carta lucida mi hanno interessato e fatto pensare.
La televisione come officina di design e life style mi diverte, soprattutto fornisce un'immagine diversa di quella che solitamente emerge.

Non centra nulla, però proprio ieri sera la tv italiana ha mostrato come, a volte, anche su Rai 1 ed in prima serata, si possa parlare di qualcosa di "innominabile": l'omosessualità.
Dopo le solite polemiche è stato infatti mandato in onda, e con molto successo (cosa che dovrebbe far pensare tutti i vari MOIGE e movimenti cattolici del cazzo), il film "Il padre delle spose" con Lino Banfi.
Il film non è certo memorabile, la trama è esile e scontata, Lino Banfi fa nonno Libero in Puglia... però costituisce un modo semplice di fare Servizio Pubblico.
Spero solo non si ritorni al silenzio sull'argomento per altri 2 o 3 anni.

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P.S. Nessuno si ricorda una fiction in una puntata trasmessa nell'estate del 1997 sempre su Rai 1 in cui un ragazzo gay per fuggire al ricatto di un amico e così nascondere la sua condizione ai genitori si deve fingere assassino? (Non è la fiction con Buzzanca o qualche episodio del Maresciallo Rocca)

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Picture by Nan Goldin

lunedì, novembre 20, 2006

Sono arrivati

Prima di arrivare in ufficio, son passato dalla Miky per portarle il portatile.

Lei si trovava in un teatro per una conferenza dove dovevano partecipare alcuni ragazzi per presentare un progetto.

Attardandomi a chiacchierare con lei ho scoperto che il mondo è invaso da strane figure, partorite dal tubo catodico.

Primo ultracorpo conosciuto è la custode dello spazio: una donna sui 45 molto svampita, come se si fosse fumata un T.I.R. d'erba.
Vuole che prenda un caffè.
Spiego che io il caffè non posso berlo a causa di un'intolleranza.
La signora vuole capire cosa mi succede.
Spiego che non è il caso di illustrarle i miei problemi.
Allora lei suggerisce: "Basta aggiungerci il latte e l'effetto del caffè scompare".
Spiego che pure il latte mi da problemi.
Lei: "Questa proprio non ci voleva! Toglietemi tutto ma non la mucca, io vivo per le mucche, il mondo senza mucche non esisterebbe, chi mi darebbe più il latte?"
La guardo e sul mio viso credo sia comparsa un'espressione simile a quella della pastorella Lucia di fronte alla madonna di Fatima.
La donna mi saluta dicendo: "Cosa vuole, son fatta così".

Secondo incontro: uno dei ragazzi che deve portare la sua testimonianza.
20enne, capelli ricci e foltissimi che in confronto quelli di Caparezza sembrano appartenere ad uno stempiato che si fa il riporto con i 4 fili rimasti.
Sembra simpatico.
Come vede Miky (e me al suo fianco), la raggiunge.
"Ho passato la selezione a Milano e son andato a Roma, mi sembra che tutto stia andando bene"
Miky: "Ah si? bene quindi"
"Sì, ma oltre al Grande Fratello ho mandato la richiesta di partecipazione anche per San Remo, il problema è che le due cose si sovrappongono..."

A sentir queste parole compare la custode, che si inserisce nella discussione.

Custode: "Lei canta?"
Ragazzo: "Faccio il dj, canto (con la mia ragazza), voglio partecipare al GF e San Remo..."
Custode: "Ma che bello, e dove suona, voglio venirla a sentire..."
Ragazzo: "Suono a ..." (non ricordo il nome del posto, comunque un paesello piccolo credo fuori Milano)
Custode: "Come faccio con i mezzi per arrivare fino a lì la notte? Sa, vorrei sentirla prima che diventi famoso"
Ragazzo: "Sicuro, se riesco ad entrare in quella cazzo di casa non mi sbatte fuori più nessuno almeno per un mese. Però non voglio star dentro fino alla fine, ma uscire prima, perchè così faccio più serate e più comparsate a Buona Domenica. 5 o 6 mila euro al giorno non me li toglie nessuno"
Custode: "Eh si, proprio una bella carriera"
Ragazzo: "Ma mi creda, al GF si entra solo se si conosce qualcuno, mentre a San Remo... Speriamo in Pippo, Pippo è un grande, l'ammiro..."
Miky: "Pippo chi?"
Ragazzo: "Come chi? Pippo Baudo, il genio della tv!"

Ogni commento mi sembra superfluo.

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A proposito di nomination e reality.
Vi informo che sono in nomination a "The Lord Talent Show"....
Sena nulla togliere ai miei validissimi sfidanti, correte a votare per la loro eliminazione ;-)

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Dimme tu, addò stà, dimme tu,
souvenir d'Italie!
Ch'aggi' 'a fa, p' 'o truvà, dimme tu,
souvenir d'Italie!
Ma pecchè, nun me fa cchiù durmì,
solo tu, m' 'o può di'...
Se n'è gghiuto accussì, e me lassa partì...
Souvenir, souvenir d'Italie!

Souvenir d'Italie - 1954, L.Luttazzi - Scarnicci - Tarabusi

domenica, novembre 19, 2006

Provincia

Dopo un week end intenso tra: lavoro (funestato dalla manifestazione di ieri a Milano per la pace... c'era la guerra del traffico), serata con m., oki e marito ed eu, e domenica dedicata alla conoscenza del nuovo amore svizzero di un amico, nel pomeriggio ho accompagnato mamma a teatro alla presentazione del nuovo libro di una scrittrice locale.

Trattasi di volume culinario, ben fatto e con ottime ricette.
I cuochi poi son quasi tutti eccellenti, rappresentanti dei migliori ristoranti locali (su tutti ve ne consiglio due: Il Ridottino e il Fulmine).

Divertente la presentazione, con musica e lettura di celebri brani latini sul cibo.

La parte più interessante quella delle mondanità locali, che erano a dir poco stucchevoli.
Cappelli, cappellini, stivali (sulla moda di quest'anno dello stivale dovrei fare un post ad hoc, sembrano tutte zingare di quarta classe), gonne gonfie e trucchi evidenti: un circo Barnum dell'orrore.

A seguire un buffet offerto dai ristoratori nel foyer.
Scene da paura e delirio per afferrare l'ultima tartina di patè o l'ennesimo calice di chamapagne.

Molte chiacchiere e pettegolezzi: le uniche cose per cui vale la pena partecipare :)

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Aggiungi un posto a tavola
che c'è un amico in più
se sposti un po' la seggiola
stai comodo anche tu,
gli amici a questo servono
a stare in compagnia,
sorridi al nuovo ospite
non farlo andare via
dividi il companatico
raddoppia l'allegria.

venerdì, novembre 17, 2006

Incontri

Ore 20 circa di ieri, galleria Pack, Foro Bonaparte 60.

Inaugurazione della mostra.
Franko B. - The black period

Stavamo passeggiando tra le sale, quando spunta lui: Franko B. .
L'ho salutato, mi ha salutato.
Molto gentile, ha firmato una sua cartolina.

Stranissimo vederlo...
Tutto coperto di tatuaggi, con quei denti d'oro che fuoriescono dalla bocca che non riesce a stare chiusa.
Si fa molta fatica a capire ciò che dice.

Sorseggiava del gin da un bicchiere con una cannuccia.

Beh, si è realizzato un sogno.
Fino ad ora l'avevo solamente visto come spettatore in una performance, non gli avevo mai stretto la mano o fatto i complimenti per la sua attività.

Le opere presentate sono piaciute più ad Eu che a me.
Tele nere su cui sono impressi i contorni di figure (neri, tracciati con del materiale plastico): nudi maschili, farfalle, teschi...
Sembra quasi che gli oggetti e le persone siano state messe sotto vuoto e che abbiano lasciato sulla superfice delle impronte.
Interessante l'idea e la sua realizzazione, però mi aspettavo qualcosa di più.
Qualche tempo fa avevo visto la presentazione degli oggetti "ricavati" dalle stoffe imbevute del suo sangue (un esempio si ha nella fotografia), e devo dire che mi avevano maggiormente entusiasmato rispetto a questi quadri.

Nell'ultima sala della galleria è stata allestita una zona dove ci si può documentare sull'artista.

Molta gente "strana" era presente.
Tra tutti si segnala un dandy partenopeo (30enne, giacca viola, ombrello, scarpe a punta marroni, pipa) che fino a quando stava zitto sembrava giunto direttamente da Londra, mentre appena apriva bocca si aveva voglia di chiedere: "Una margherita e una coca".

Da notare infine una mamma 40enne, amica dell'artista, in compagnia del nuovo compagno e del bimbo di circa 6 anni.
Il piccoletto si spupazzava i video e i cataloghi sulle performance sanguinolente di Franko B. con la mamma che spiegava il valore simbolico del tutto.

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Let it shine on, oh, let it shine on
Let your light from the lighthouse shine on me
Let it shine on, oh, let it shine on
Let your light from the lighthouse shine on

My Lord he done just what he said
Let your light from the lighthouse shine on me
Heal the sick and raise the dead
Let your light from the lighthouse shine on

I know I've got religion, I ain't ashamed
Let your light from the lighthouse shine on me
Angels in the heaven done wrote my name
Let your light from the lighthouse shine on

giovedì, novembre 16, 2006

Beati i neri di cuore

Mentre si scopre che ora si ruba pure la carità, mi arriva questa mail da un amico:

"e' appena arrivata una collega che ha regalato ad un'altra collega un crocifisso in legno fatto dai ragazzi del Rwuanda x le missioni...
consegnandoglielo le dice: "non ti preoccupare... mia madre l'ha gia' disinfettato col germozero" ..."

Mi chiedo se tutto non sia la brutta copia di quando andavamo a conqustare l'Africa per portare la "civiltà".

Madonna almeno ruba solo dei bambini per dare un Big Gim nero ai suoi figli.

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Faccetta nera,
bell'abissina
aspetta e spera
che già l'ora si avvicina!
quando saremo
insieme a te
noi ti daremo
un'altra legge e un altro Re.

mercoledì, novembre 15, 2006

Ma scopa di più che è meglio...

LaO entra da Blockbuster: uno dei posti più odiosi al mondo, ma ormai (quasi) l'unica videoteca della città.

Senza grandi speranze LaO va alla ricerca del dvd che vuole vedere, credendo di non trovarne alcuna copia.
LaO trova ben 22 confezioni disponibili.

Con grande sollievo LaO prende una custodia e la porta alla cassa.
La signorina al banco afferra la custodia e in qualche secondo da a LaO la bustina con il dvd.

LaO: scusi, posso controllare lo stato del cd?
Signorina: certo.

LaO controlla il dvd.

LaO: il cd è rovinato, me ne può dare un altro?
Signorina: cosa?
LaO: il cd è rigato. Se lo portassi a casa, come ogni volta, rischierei di non vedere il film, può darmi un altro cd?
Signorina: lei mi ha portato questa custodia, e a questa custodia è collegato questo cd, non è possibile far cambio.
LaO: per favore non può controllare se un altro cd è meglio conservato? poi andrò io a prender la nuova custodia e a posare questa e...
Signorina (stizzita): la procedura è quella che ho seguito se vuole un altro dvd deve portarmi un altra custodia.
LaO (dolcissimo): ok

LaO si dirige allo scaffale, prende TUTTE le 21 custodie disponibili e le porta al banco.
La signorina lo guarda con gli occhi di un aquila che ha avvistato la preda in fondo al crepaccio.

LaO: bene, queste sono le custodie, per favore mi esce un altro dvd del film?
Signorina: come vuole...

La signorina esce UN dvd.
LaO lo controlla.

LaO: questo ha pure tracce di cibo, meglio un altro... anzi, esca tutti i VENTI dvd, così potrò controllarli.
Signorina: ma non posso....
LaO: la procedura cosa prevede in questi casi?
Signorina: ok...

Dietro LaO si forma una piccola coda di persone...

Mamma in coda: "dovremmo fare così anche noi, l'ultima volta il cartone non l'abbiamo visto perchè il dvd era rovinato. Marco, vai a prender le altre custodie."

La signorina guarda LaO maledicendolo :)

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Picture from: www.shortbus.it

martedì, novembre 14, 2006

Reality Blogger 5 - Lunga vita alla Signora

Sopravvissuto anche alla quarta prova di "The Lord Talent Show", eccomi giunto alla quinta chiamata alle armi.

Prima di procedere eccovi la richiesta della settimana.
QUINTA PROVA:
Dopo la prova letteraria, non poteva mancare la prova giornalistica. Ciò che dovrete fare in questa quinta prova è trovare una notizia di gossip e postarla sul vostro blog. Immaginate di calarvi nei panni della redazione di Verissimo o de La Vita in Diretta e di dover annunciare una notizia sensazionale. Per fare questo potrete utilizzare personaggi dello spettacolo, o chiunque voi riteniate più opportuno. L’importante è realizzare l’esclusiva più interessante e d’effetto. Insomma una vera notizia da prima pagina!

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MARTA MARZOTTO UCCISA NELLA NOTTE NEL GIARDINO DI UNA VILLA SUL LAGO MAGGIORE.
CACCIA AL COLPEVOLE NEL MONDO DEI VIP, 3 I SOSPETTATI.

Qualcuno ce l'ha portata via.
Marta da legare, Marta la musa, Marta l'artista, Marta la mondina contessa, Marta la benefattrice, Marta la regina del gossip non c'è più.
Marta Marzotto, 75 anni contessa e rappresentante di un mondo magico, in cui una mondina può diventare contessa, ereditiera ed amante di personaggi immortali come Renato Guttuso, ieri notte ha partecipato alla sua ultima serata da imperatrice delle feste del mondo che conta e questa mattina è stata trovata cadavere, nel giardino di villa Borromeo sul lago Maggiore (abitazione di una delle sue figlie).

Sopra potete vedere la drammatica scena che si è presentata a Suffi, il fedele maggiordomo filippino della contessa, che pubblichiamo in esclusiva per i nostri lettori.
Un'immagine raccapricciante.
Il corpo della donna riverso sopra una panchina del parco, che porta i segni dello strangolamento con una collana di perle e "posato" di fronte ad un celebre quadro di Renato Guttuso che ritrae Marta.

Subito sono scattate le indagini della polizia.
Sotto sequestro la villa e in stato di fermo molti degli invitati alla festa che hanno passato la notte nell'abitazione, tra cui figurano nomi noti del mondo dello spettacolo, della politica e della cultura.

Ma cosa è successo in questa lunga notte?
Cosa ha portato la donna sulla panchina nel bosco?
E soprattutto, chi è stato il criminale che ha preparato il luogo del delitto come fosse un set fotografico?

Domande difficili, ma che presto troveranno una soluzione.
Secondo una nostra talpa al servizio del commissario Lo Gatto, l'incaricato delle indagini, la polizia starebbe in queste ore interrogando 3 vip presenti alla festa, che "con molta probabilità" possono essere coinvolti nella vicenda.

Un uomo che lavora nella moda, settantenne, elegante e dai capelli bianchi è il primo indiziato.
Sembra che tra lui e la vittima negli ultimi mesi ci fosse una questione aperta a causa di alcuni diritti che la maison dell'uomo non voleva pagare alla contessa relativi allo sfruttamento di un suo ritratto da stampare su alcune magliette, e che per questo Marta lo ricattasse minacciandolo di rivelare la relazione dell'uomo dai capelli di platino con un suo commesso, all'insaputa del compagno ufficiale dello stilista.

Anche un noto politico italiano è stato messo sotto torchio dagli agenti.
Con questo uomo, il cui nome resta per ora segretissimo, sembra che la signora Marzotto avesse recentemente litigato a casa del suo chirurgo plastico (che cura anche i restauri del viso del politico): Marta e mister x (chiamiamolo così) dovevano infatti programmare un intervento e ciascuno voleva avere la precendenza sull'altro. Allo scoppio della lite i due si sarebbero lanciati una sfida a colpi di bandana griffate Cavalli.

Il terzo indiziato è un conduttore televisivo dal sesso incerto, specializzato in programmi di ricongiungimenti strappalacrime e reality pomeridiani.
Sembra che l'individuo, che a prima vista si mostra come donna, avesse chiesto alla Marta una notte d'amore, ma lei rifiutando una relazione lesbica ha quindi acceso l'ira del soggetto, che si è scagliato conto la vittima uccidendola.

Le indagini faranno il loro corso, a noi non resta che ricordare una donna unica, che in una storica intervista a Cesare Lanza consigliò alle ragazze d'oggi: "fate sesso, se avete desideri, senza problemi. Non fate come me. Ogni lasciata è perduta".

Ci mancherai dolcissima e pazza Marta.

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[Testo immaginario, ogni riferimento a persone, fatti o cose è puramente casuale. La citazione - compresa la "perduta" - è tratta da una intervista reale... e per quanto mi riguarda, lunga vita alla Marta!]

lunedì, novembre 13, 2006

Teatranti

Week end a teatro.

Venerdì sera mi stavo organizando per una serata dvd solitaria quando chiama Sandro e m'invita allìapertura della stagione del teatro cittadino (che non offre un grande cartellone solitamente).
Come pegno per il biglietto gratis, mi è chiesto di fare da accompagnatore/escort all'assessore alla cultura, rimasta senza uomo (e questa sceglie proprio me? uahuahuahuahuah).
Accetto, anche perchè vedere di nuovo Milva mi diverte, soprattutto con un nuovo repertorio.

Spettacolo affascinante, la voce della pantera di Goro ancora sa conquistare, anche se le gambe della cantante non reggono benissimo la sua testona rossa, e per ben due volte sembrano farla crollare sul palco. Interessante il commento della diva alle due mancate cadute: "L'ultima volta che abbiamo dato questo spettacolo sono caduta sul suonatore di violino... sarà che non sono abituata ai tacchi" :).
Il mio posto in prima fila mi ha inoltre assicurato due sorprese:
- la mia foto in prima pagina sul giornale locale vicino alle autorità,
- la vicinanza di poltrona con il figlio dello sponsor della cena post spettacolo: 20enne niente male con cui ho commentato l'intero concerto.

Sabato sera invece al Pim a vedere Nunzio di Spiro Scimone.
Intensa rappresentazione di una storia di amicizia, tutta giocata sul detto e non detto.
Bravissimi gli attori, semplicissima la regia, ma in grado di rendere il testo appassionante nonostante sia recitato in dialetto messinese.

Sulla recitazione in dialetto è nata anche una tragicommedia famliare.
Eu (messinese) ogni tanto chiedeva: "Hai capito?"
Io: "Si, si, non è difficile, sta chiedendo se il compleanno della ragazza è già passato"
Eu: "Ma che? Gli sta chiedendo se è andato dal medico per curare la tosse".

domenica, novembre 12, 2006

Domenica

Abbiamo appena finito di pranzare in un posto carinissimo in piena campagna.

Menù:
Polenta con funghi
Pappardelle con chiodini e formaggio
Risotto con costine
Lepre in salmì
Crema di castagne con salsa di caki
Mousse di cioccolato con caramello

Problema:
di fianco a noi era appollaiata una tavoltata composta da 3 coppie di genitori e quattro figli calciatori.
Milanesi arricchiti, razzisti e leghisti urlavano fregnacce su cime far soldi e come poter trasformare i figli (burini, urendi, microcefali, che pensavano che i baci di dama fossero i baci Perugina per signore) dei novelli Totti.
Le donne erano un tripudio di bigiotteria (che manco Marta Marzotto degnerebbe di uno sguardo), i mariti un mix tra Bossi e Calderoli.

Riflessione:
perchè certa gente alla domenica non pranza allo Spizzico dell'Ipercoop invece di rovinare i pranzi altrui?

venerdì, novembre 10, 2006

Clericale


LaO: tu che novità hai?
brook: humm nulla praticamente, sempre le stesse cose, a parte che mi sto facendo uno del seminario di Vigevano
LaO: un seminarista?
brook: siii :)
LaO: e che hai fatto?
brook: gli ho [CENSORED]
LaO: ottimo, anni?
brook: 22
LaO: piccolo :) e checca immagino :)
brook: no, ma sfigatissimo, imbranatissimo, agitatissimo, si vedeva che aveva sensi di colpa, alla fine di ogni scopata prega
LaO: e come l'hai rimorchiato?
brook: su gaymilano
LaO: ah beh... una sicurezza...
brook: è a casa solo la domenica per il resto è in seminario, quindi gli rallegro il week end :)
LaO: porko!

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pic: "Pretini" by Giacomelli

giovedì, novembre 09, 2006

Questa poi me la spieghi

Ieri pomeriggio verso le 19 eravamo (io ed Eu) rinchiusi nella nostra vetturina in zona Brera, alla ricerca di un parcheggio.
Troviamo fortunosamente spazio in via Pontaccio, giusto di fronte alla galleria Moroso.

Il programma prevede un veloce aperitivo per poi andare a teatro, ma...

Vedo spuntare dalla galleria una strana fauna: artisti e borghesotti impegnati nell'ennesimo party/versissage.
Considerando che il gentil consorte non ama simili eventi, aguzzo l'ingegno e con molta indifferenza riesco a trascinarlo nei pressi della vetrina e... opplà, in un battibaleno siamo all'interno dello spazio.

Animali strani si aggirano per i tavolini colorati e le sedie viola fluo: vecchiacce liftate, checche giornaliste, borghesotti ricchi, studentelli di Brera accorsi per il buffet, etc.
Scopriamo che si tratta di un evento del progetto Galleria Illy, ed è prevista una performance breve di due ballerini (di più non ci viene detto).

Prendiamo posto e attendiamo...

Si spengono le luci.
Inizia la performance...
Due uomini con cravatta nera, camicia bianca e pantaloni neri fanno il loro ingresso nello spazio, si dirigono sopra una piccola pedana e cuciono i loro pantaloni assiseme, intrecciano i polsini della loro camicia abbottonandoli, si mettono tra i denti un coltello a doppia lama.
I due poi si afferrano come un ballerino afferrerebbe la sua dama, restando avvinghiati in uno strano abbraccio.
Inizia la musica (il classico tango di Piazzolla), la pedana comincia a girare.

Così per 20 minuti.

Dopo un pò il signore davanti a noi si alza e dice alla sua sciura (65enne) "Vado fuori, te la lascio questa minchiata".
Guardo Eu, ridiamo.

Alla fine soliti applausi.

Ecco la presentazione della performance:
Lovett/Codagnone presentano "For you 2003- 2006" una performance di tango molto particolare: la posizione di ballo è obbligata perché le loro braccia sono legate e bloccate reciprocamente. Posti uno di fronte all'altro, non si guardano e serrano simultaneamente tra le labbra un coltello a doppia lama. La musica procede mentre i due si muovono su una piattaforma rotante. John Lovett e Alessandro Codagnone, attraverso varie forme espressive, dal 1995 trattano il tema del potere e delle sue espressioni nelle relazioni personali e sociali. Dal 1996 sono stati impegnati in performance e video installazioni.

Secondo tempo.
Alle 20.30 siamo al Piccolo per Finale di Partita di Beckett.
Da una prima incomprensione siamo passati ad una seconda.
Questa volta però siamo di fronte a qualcosa di magicamente confuso.
Ottimi gli attori, scenografia particolarissima (una scatola sospesa sul palcoscenico colorata anonimamente), una sedia a rotelle e due bidoni della spazzatura come "arredo", testo che non ha bisogno di commento.
Certo non facile, però interessante.

mercoledì, novembre 08, 2006

Esili(o) città(dino)

Io vivo in una città piccola, di provincia, ma carina: Crema (se un giorno qualcuno dei miei quattro lettori volesse fare una gita fino a qui è pregato di avvisarmi, sarò felice di fare da guida).
Recentemente ho preso anche una casa a Milano, dove lavoro, e spero a breve di occuparla (non appena saranno risolti i soliti impicci notaliri, catastali etc).
Il pendolarismo Milano-Crema, infatti, ad ogni ora del giorno e della notte (causa lavoro, fidanzato, amici, eventi, impossibilità spesso di fermarsi a dormire nella metropoli) non è il massimo.

In tutto questo c'è però un problema di fondo: alla fine non sono cittadino di nessun posto, semplicemente uso i due centri come dormitori o luoghi dove passare le mie giornate, senza avere la possibilità di intessere relazioni col "territorio", per conoscerlo, poter farmi un'idea su esso e partecipare attivamente alla sua organizzazione.

Il problema nasce soprattutto a Crema, dove resto solo a dormire e passo una parte del week end.
Esco di casa alle otto del mattino con i negozi e gli uffici chiusi e le vie del centro colme di ragazzini che vanno a scuola e torno quando i negozi son di nuovo chiusi (immaginate il deliro per fare la spesa, trovare un pezzo di pane fresco, passare a ritirare una raccomandata in posta, ...), mentre la gente è spesso parecchia, impegnata a guardar vetrine, uscire dopo cena (quando io devo ancora iniziare a cucinare). Se torno di notte, sono spariti pure i passanti.
A Crema pago le tasse, voto, faccio colazione al bar, vado ogni tanto al cinema, faccio qualche acquisto il sabato mattina, ho degli amici. Per informarmi su cosa succede leggo online il giornale locale.

Discutendo con altre persone, scopro che pure loro spesso usano il luogo dove risiedono solo come "dormitorio" di passaggio, senza saper nulla di ciò che succede attorno.

Mi chiedo quindi: di chi sono le città?

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Le strade piene, la folla intorno a me
mi parla e ride e nulla sa di te
io vedo intorno a me chi passa e va
ma so che la città
vuota mi sembrerà se non ci sei tu
c'e' chi ogni sera mi vuole accanto a sé
ma non m'importa se i suoi baci mi darà
io penso sempre a te, soltanto a te
e so che la città vuota mi sembrerà se non torni tu
come puoi tu vivere ancor solo senza me
non senti tu che non finì il nostro amor
le strade vuote deserte sempre più
leggo il tuo nome ovunque intorno a me
torna da me amor e non sarà più vuota la città
ed io vivrò con te tutti i miei giorni
tutti i mie giorni, tutti i miei giorni

(Mina)

martedì, novembre 07, 2006

Una reggia(no) per me

Guardando nipoti e bimbe vicine di casa, ho scoperto un nuovo balletto fantastico: lo spot del Parmigiano Reggiano!

Io vorrei esser il peperone o l'aglio, voi?
La bimba vicina a mia mamma però vuole che faccia il fungo :(

Il revival dei Ricchi e Poveri è delizioso, i costumi degni dei musical russi degli anni cinquanta commissionati da Stalin, uno spot memorabile.

Consiglio pure il sito del Consorzio Parmigiano Reggiano, ricco di ricette e una zona "kinder garden" divertente.

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picture by Andy Warhol

lunedì, novembre 06, 2006

Riposo

Dunque....
Il week end è il periodo del riposo e dell'armonia?

Questo fine settimana ero vedovo, Eu è volato nel Regno delle due Sicilie.
Pensavo di divertirmi in solitaria...

Sabato pomeriggio passato all'ospedale dal nipotino di 7 mesi per intrattenerlo durante la sua degenza.
Abbiam cantato "Cicale", "I will survive", "Tanti auguri", "Comprami", ...
Esperienza positiva.
Il piccolo s'è divertito, ed ha imparato a far le farfalline con le mani gridando GAAAAAA.
Commento di m.: "Se non te lo tolgono dalle mani è spacciato!".

La sera, fin da subito, è stata difficile da organizzare, poi però si trova un accordo tra me, la simo e L. per un'uscita a tre "tranquilla".
Il tutto s'è traformato in un turbinio di alcol, fumo, e deliri vari (a questo però abbiam partecipato solo io e L.).
Da segnalare una coppia (amica di L.) incontrata in un locale: lui 40/45 magro e alto, caruccio e lei -coetanea?- simile a Susy Bladi pre turisti per caso.
DIVERTENTISSIMI.
Lei stava sulla seggiola del bar come Alba Parietti sullo sgabello e continuava ad ordinare Sambuca mentre sparava giudizi su Ute Lemper; lui invece ha detto di conoscermi benissimo (giuro: era la prima volta che lo vedevo) e mi proponeva di andare in bagno con lui o di passare da casa loro (?!?).

Ieri di nuovo babysitteraggio all'ospedale (oltre alle farfalline il pupo ha imparato a saltellare quando in "Un'estate al mare" si parla delle onde), e imboccatura al ricovero di una zia 85enne con problemi all'anca.
Fantastica l'interazione tra la zia e la vicina di letto: una 93enne alzheimeriana con due badanti straniere (una sud americana e una dell'est europa... immaginate come possono discutere tra loro).
Vicina: "Cosa mangia?"
Zia: "Questa cretina non capisce niente, vuole farmi fuori con le posate da frutta, si perde!".
Vicina: "Ha proprio ragione, presto arriverà il vescovo".
Zia: "Vedi, non capisce, è indemoniata..."
Vicina (rivolta a me, togliendosi la dentiera): "Secondo lei le suore possono aggiustarla?"
Intervento delle badanti per reinserire la dentiera.

Sera con m., oki e Manuel a casa.
Verso mezzanotte citofona L., quindi breve uscita per bere qualcosa discutendo di filosofia della scienza, dio, sesso, cerbiatti e delusioni d'amore.
Come sempre finale nel delirio.

E pensare che io volevo andare qui :(

venerdì, novembre 03, 2006

Reality Blogger 4 - 1000 e non più 1000

Sempre più eliminazioni e sempre più prove al reality bolg del secolo: "The Lord Talent Show".
Dopo averci fatto sbizzarrire con la fotografia, ora il Grande Lord ci chiede di cimentarci con le parole scritte.

Ecco la lettera giunta al gruppo di concorrenti:
QUARTA PROVA
La prova che sto per illustrarvi è una prova letteraria. I nostri giurati hanno selezionato una traccia, l'inizio di quello che potrebbe essere un racconto, ma che poi si interrompe bruscamente proprio sul più bello. Ovviamente spetta a voi continuare questa storiella.
Per rendere la prova più complicata, vi dico che avrete a disposizione solamente 1000 battute.
Vado a svelare la traccia:
"Non stava ancora piovendo, ma c'era un po’ di nebbia in quella fredda notte di novembre; il mio cuore batteva e dentro di me una voce mi supplicava di andarmene, ma io..."
E adesso sta a voi continuare!


Di seguito la mia "creazione".
Buona lettura e continuate a seguirci/votarci.

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Non stava ancora piovendo, ma c'era un po’ di nebbia in quella fredda notte di novembre; il mio cuore batteva e dentro di me una voce mi supplicava di andarmene, ma non sapevo come lasciare quel localaccio stracolmo di persone che si dimenavano tra un pezzo e l’altro in preda ad un ballo di san Vito in versione gaya.
Presi coraggio e uscii dal locale.
La mia macchina aspettava con le porte aperte di portarmi a casa.
Uscito dalla città la nebbia si fece più fitta, gli alberi erano così pesanti di umidità che i loro rami toccavano il tetto della vettura accarezzandola.
Mi fermai all’improvviso perché di fronte a me era apparsa una luce viola fluo: una porta aperta.
Si avvicinò un coniglio bianco che mi gridò “Oh dear! Oh dear! We shall be late!'.
Cosa successe dopo ancora non mi è chiaro, so solo che oggi vesto di nero e rosso, ho un esercito di carte da gioco che mi difende e uso dei fenicotteri come mazze da golf.
Oh, han bussato alla porta.
“Chi è?”
“`My name is Alice, so please your Majesty”.

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Picture of Diane Arbus

giovedì, novembre 02, 2006

Strategie vincenti

Il congresso dei Radicali inizia oggi a Padova.
Pannella: “Chi spera che i Radicali scoppino, resterà deluso anche stavolta. Il bailamme dello scontro sulla segreteria durerà poco”. Il congresso “rilancerà il partito”, che è “unito per far crescere” la Rosa nel pugno e stimolare il governo verso “l’alternativa della riforma liberale, socialista, laica, federalista europea e non violenta”.

Speriamo....
Però l'idea di perder quel bel faccino di Capezzone :(

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Picture by aabronson