E fuvvi un giorno che passò furiando, quel bieco fantasma della guerra; allora udissi un cozzar d'armi, un saettar di spade, un tempestar di carri e di corsieri, un grido di trionfo e un uluante urlo e colà ove fumò di sangue il campo di battaglia, un luttuoso campo santo levarsì, e un'elegia di preghiere, di pianti e di lamenti.

venerdì, febbraio 29, 2008

Iron(ic)

(sua maestà Harper Lee)
Eu: me ne vado, mi son rotto
LaO: ma è uno spettacolo bellissimo, a me piace (a parte appisolarmi ogni tanto)
Eu: per forza sembra te!

Per un attimo mi son sentito in preda ad una crisi mistico-religiosa come il protagonista.
Poi ho cercato di trovar ragione, ma ancora adesso mi è difficile....

giovedì, febbraio 28, 2008

L'abbellirò con nastri rosa, fiori gialli tra i capelli, riderà incredula o bambola

UnI adora il feticismo della "divisa" e in questo periodo è al lavoro nell'estremo sud, dove si deprime un sacco.

LaO: come passi la vita nel sudistan?
UnI: abbastanza da schifo, è una località di mare e adesso è tutto chiuso, per trovare un tabaccaio devo fare 40 km
LaO: oddio, che tristezza, come Robinson Crusoe, spero tu abbia almeno un Venerdì con cui divertirti, anche se immagino che i tuoi divertimenti siano quasi assenti...
UnI: già, e pensa che ho appena recuperato una divisa da carabiniere vera!
LaO: e a chi l'hai rubata?
UnI: diciamo che l'ho avuta grazie ad un lavoro "sottobanco"
LaO: sotto la scrivania di qualche distretto di polizia?
UnI: appunto. Dopo il lavoro, il carabinieretto mi ha donato una divisa, registrandola come smarrita in lavanderia...
LaO: l'ho sempre detto che dell'ordine costituito ci si deve fidare ciecamente...

mercoledì, febbraio 27, 2008

La mia ombra si è stancata di seguirmi, il giorno muore lentamente

Complice un coca rum l'altra sera e la maratona Jessica Fletcher ieri (con le puntate sulla cugina Emma e Joshua Peabody), le chiacchierate con kK mi han portato a raccontare del mio incontro con un ragazzetto qualche anno fa.

Estate 2002, io impegnato con servizio civile, lavoro, il libro su Bozzetto da finire di scrivere, etc.
Estate da depressione a mille, con voglie incredibili di suicidio.
Compare improvvisamente il profilo di un soggetto che sembra non male.

Un sabato pomeriggio mi chiama.
Io sto affogando la mia depressione in un postaccio sconsigliabilissimo (leggete i commenti...), la sua chiamata mi sembra una pastiglia di Tachipirina durante una giornata d'influenza.
Ci vediamo, ma io devo tornare a casa.
Mi saluta dicendo: "scappo anch'io che ho un impegno urgente".

Ci rivediamo qualche sera dopo alla Feltrinelli di corso Buenos Aires (quando ancora era nella vecchia sede).
Il ragazzo sembra simpatico, a parte che saltella continuamente sui piedini.
Prima di cena, saranno si e no le 21.30, il tipo si agita ed esclama: "Scusami, ma devo andare".
"Che c'è?" chiedo.
"Sai, è un pò imbarazzante, ma ho un problema...".
"Se ti va, raccontamelo..."
"Eccooooo, vediiiii, come direeeee.... sto seguendo una dieta per dimagrire. Posso mangiare ciò che voglio, ma devo prendere delle barrette di cioccolato che mi fan eliminare più scorie, quindi ogni tanto devo andare in bagno.... E in questo momento sento che mi sta per venire un attacco, quindi è meglio che ti saluti e corra a casa...".

Non mi era mai capitato di esser lasciato per un cesso.
Ovvio non sentiii più il tizio, anche se mi chiedo da sempre se è arrivato a casa per tempo.
Abitava in zona Corvetto, almeno 30 minuti di metro visto il mese di luglio e l'orario.
Chissà...

martedì, febbraio 26, 2008

vivo l'immenso pensiero di te

Ieri son andato al cinema prima di cena, avevo tempo.

Ho scelto "Non è un paese per vecchi", non perchè fosse fresco d'Oscar, ma perchè ero curioso da qualche giorno, vista anche la recensione di Giuliano Ferrara.
Film che non so descrivere, che non ho capito pienamente, che non mi ha inquetato, tanto meno meravigliato.
Bello, sicuramente da vedersi, ottimi paesaggi, scuri volti dalle indimenticabili rughe, fantastici jeans, godibili silenzi.
Ma?
Ma boh, non mi ha convinto.

Tornato a casa, la cena prevedeva fegato con le cipolle.
Prima di coricarmi mi son letto alcune pagine dell'ultimo Terzani, che oggi pomeriggio devo presentare.

La notte è stata drammatica.
Bardem col suo estintore è venuto a cercarmi in una piscina di cipolle caramellate nel cognac e io, attorniato da un manipolo di vietnamiti che sodomizzavano Pippo Baudo, son fuggito indossando il copricapo di un bonzo siculo che appendeva quadri in una yurta mongola.

Alle 04.07 il risveglio.

Il blu delle pareti della camera mi ha ricordato che non ero Modugno che imitava Chagall.

lunedì, febbraio 25, 2008

Un martello fa godere

Non vorrei parlare di politica ed elezioni, però di fronte alle recenti news dal PiDì mi viene spontanea una riflessione: in quel partito la candidatura si conquista scopando.

Rutelli da piccolo scopava con Pannella, ora scopa con i chierichetti del Vaticano.
La Binetti scopa con Dio, quindi la candidatura è raccomandata dal Migliore.

Ma il caso più eclatante è questa Marianna Madia: una post adolescente che s'è scopata praticamente tutti, dal figlio di Napolitano a (virtualmente) Minoli (la sua "guida spirituale").

Tempo fa suggerii ad una post adolescente invaghitasi di un ottuagenario di sfruttare la liason per portarsi a casa soldi, gioielli e una posizione rispettabile in società.
I presenti alla conversazione si indignarono e dissero che ero un pessimo consigliere.
Ma io non ci vedo niente di male.
Semmai un futuro da capolista nel Lazio.

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Tua
sulla bocca tua
dolcemente mia
così.
Per sempre tua
mi sembrava impossibile
ma fu poi tanto facile
legarti a me, amore.

(Mina)

giovedì, febbraio 21, 2008

Genesi, Esodo, Levitico, Numeri

(le mele del peccato)

Mi capita spesso di sedere ad una scrivania in un ufficio dove ha sede la redazione di un noto settimanale legato a CL.
Io qui resto zitto, ascolto, non mi mescolo con loro, anche perchè la mia presenza è solo dovuta ad un fatto casuale.

Oggi il megadirettore esce dalla sua santa grotta e chiede: "Chi è qui il maggior esperto di testi sacri che mi può aiutare?"
Penso subito che si tratti della ricerca di un volume su don Giussani oppure un qualche cosa di hard come i libri sulle pene di Edith Stein.
Ovvio non è pane per i miei denti, quindi continuo a leggere.

Un redattore ventenne pisellabile risponde: "Che ti serve?"
Il direttore (che va spesso in tv) dice: "Informazioni su quel gran pezzo di storia che è "Un'estate al mare" di Battiato/Giuni Russo, devo citarlo nell'editoriale".

Al che, alzo la mia faccina, abbandono la lettura di un articolo su un progetto di integrazione multiculturale nella provincia milanese, e dico: "Beh, il brano è stato scritto in occasione.... bla bla bla".

E' seguita una chiacchierata di mezz'ora.
Se diverrò una penna ciellina dovrò fondare un partito pro-life anch'io?

mercoledì, febbraio 20, 2008

Yes, we can! (ma io non piango come le maestrine di Amichecche)

"Hai vinto! Hai vinto!" - Esclama L. al telefono.

Improvvisamente mi sovviene che, durante gli acquisti natalizi nel negozio di L. (dove annualmente lascio centinaia e centinaia di euri per regali famigliari etc.), avevo compilato una cartolina per partecipare ad un concorso di una prestigiosa azienda che produce ceramiche, che prevedeva come premio un viaggio per due in Lapponia.

All'annuncio di L. la mia materia grigia aveva iniziato ad aprire l'agenda elettronica dei contatti per scoprire chi mi avrebbe seguito nella vacanza (come sapete vacanze col maritino sono piuttosto improbabili).

"Quindi devo fare i bagagli e attendere la slitta di Babbo Natale che mi porterà tra le nevi perenni per fare il direttore dello stabilimento di giocattoli?" - chiedo.
"Ehm, ehm, in realtà non hai vinto il primo premio, ma... uno splendido servizio da caffè in porcellana per 12 con caffettiera e zuccheriera...." - dice L.
"Ah... vorrà dire che il 24 dicembre prossimo, quando Babbo Natale atterrerà sulle mie tegole, uscirò con il vassoio e 12 tazzine fumanti, una per ciascuna renna, e così cercherò di scroccare un passaggio in cielo e delizierò tutti con una poesiola recitata col megafono".

lunedì, febbraio 18, 2008

Organizziamo una cena per prevenire il divorzio? Semmai invitiamo l'ex moglie, l'attuale e la nuova amante

Se si viene invitati ad un party di compleanno colmo di omosessuali anoressici in un locale piuttosto chic, si corre il rischio di far brutta figura fiondandosi sul cibo e spazzolare ogni pietanza come se si fosse reduci da 40 giorni nel deserto in compagnia delle tentazioni sataniche.

Una soluzione è quella di sedersi accanto a due splendide lesbiche quarantenni che, oltre a intavolare discussioni sensate e simpatiche in grado di far divertire rispetto ai sorrisetti scuciti con bocche che sembrano culi di gallina stitici dai maschietti, sembrano cavallette impazzite nel consumare ogni indizio di cibo e tracannare vino come Judy Garland a trent'anni.

Seguendo tale affinità elettiva, io e il consorte, sabato sera siamo sopravvissuti ad un banchetto siffatto.
Ad una cena con una ventina di invitati, ci siamo infatti appollaiati vicino alle uniche due simpatiche ragazze biologiche, e con loro abbiamo collaborato per dare una parvenza umana al banchetto, dove tutte le altre ragazze psichiche erano impegnate ad avanzare ogni tipo di pietanza al suon di: "Non posso ingurgitare altra roba così grassa, la camicia esploderebbe...".

LaO: "certo che almeno la E. e la L. han salvato la serata... poi le ho trovate molto femminili stasera..."
Eu: "ma che femminili? ma hai visto? La L., paragonata alla sfranta antipatica vicino a te, sembrava Nerone a confronto con Lina Sotis".

venerdì, febbraio 15, 2008

Suv(via?)

Una conversazione con sua perochanità ieri mattina e una musica in sottofondo al bar ieri sera, mi hanno riportato alla memoria un episodio della mia vita dal quale si capisce molto del mio futuro.

Da quando avevo 5 anni, e per diverso tempo, ho sempre passato i mesi estivi al mare con degli zii (che in realtà zii non erano). Una parte del periodo a San Vincenzo in Toscana (la Toscana "bassa" di 25 anni fa, ancora un poco selvaggia, che faceva tanto radical chic di sinistra), e una parte a Imperia in Liguria (nella zona vecchia della città, su una collinetta che profumava di focaccia e fiori di zucca fritti).

Erano classiche vacanze da milanesi ormai quasi in pensione, che passavano il periodo giugno-settembre nelle seconde case.
Per me però quell'esperienza contava molto, anche perchè raggiungevo da solo le diverse mete.
Mamma mi ficcava su di un torpedone con la mia valigetta, affidandomi al conducente, il quale mi scortava per ore lungo la pianura e gli Appennini fino alle spiagge dorate.
Un viaggio per me magico, che assaporavo leggendo Topolino e l'Almanacco di Paperino, Alice e le avventure di Fogg in giro per il mondo.
(Credo che se oggi un genitore "abbandonasse" in questo modo un bimbo, sarebbe condannato dal primo giudice che passa per la via, mentre a quei tempi tutto era normale e nessuno badava...).

L'episodio tornatomi alla mente è legato alla zia Rosalia (padana, nonostante il nome).

Zia Rosalia prendeva il sole in topless sulla terrazza in Toscana e cantava sempre, io invece giocavo a cucinar improponibili pranzi a base di conchiglie e sabbia per le bambole di casa.
Un anno una nuova canzone riempiva l'aria: "Alghero".
La zia, con le tette al vento, sopperiva al crac crac della puntina del giradischi con la sua vocina, e si lanciava in strani acuti su Algeroooooooooooooo e stranieroooooooooooooooooo che facevano accapponare la pelle.
Il marito (lo zio Franco, ormai morto) la sgridava, dicendole che non poteva rovinarci le vacanze con quelle storpiature della grande Giuni.
Al che, la Rosa(lia) trovò la soluzione.
"Lauro" mi disse un giorno di sole e di caldo mentre scendevamo la scogliera a Baratti, "tu farai il coro: io, sulle parole Alghero e straniero, starò zitta e tu subentrerai nella canzone".
Beh, diventammo inseparabili, e ogni giorno, per l'ora in cui lo zio tornava dalla panetteria, organizzavamo nuovi spettacoli.

Il top lo raggiungemmo un mattino, con lei sempre con le tette al vento e avvolta in un pareo marocchino, seguita da me canterino con in mano una scatola di cartone di pasta Barilla trasformata in maracas.

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Se c'è un veleno morirò
ma sarà dolce accanto a te
perchè l'amore che non c'era
adesso c'è
- Antoine -

giovedì, febbraio 14, 2008

Si, Violentami!

Poichè, come in ogni festa comandata, si preannuncia una giornata di merda, evitate le domande di rito.
Grazie!

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E vieni a casa mia, quando vuoi, nelle notti più che mai,
dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi.
Tanto sai che quassù male che ti vada avrai
tutta me, se ti andrà per una notte...
... E cresce sempre più la solitudine,
nei grandi vuoti che mi lasci tu!

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Fotografia: robertino mappletorphe

mercoledì, febbraio 13, 2008

Ma Brando col burro anticipava il Crisco?

Son stato invitato all'ONU per relazionare sul tema: "un cazzo è un cazzo sempre e comunque?".

La conferenza, prevista per i prossimi giorni, vedrà la partecipazione di esponenti del mondo markettaro, crusingaro, camporellesco, etc.

Sistemando i miei appunti, in una discussione con Ventaglio felice, s'è parlato della spersonalizzazione che l'atto erotico consumato con sconosciuti assume, elemento questo che fa raggrinzire anche le carotine meglio riuscite.

In effetti la spersonalizzazione è la cifra patologica della società contemporanea.
Prendendo spunto da Augé potremmo dire che dai non luoghi siamo passati al non sesso, cioè ad una forma di relazione dove la relazione non esiste, senza legame, senza fili, tranne quelli lasciati dalla saliva.

Ovvio, per poter sopravvivere in un simile contesto, si deve considerare la motivazione che spinge un individuo ad aprire gli occhietti al mattino.
Se si sveglia con l'obiettivo di ciucciare un ghiacciolo di carne per rinfrescar la gola, vabbè, ma se cerca anche un lato metafisico all'insostenibile acidità dello spruzzo, meglio evitare simili esperienze.

No?

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Per effetto del tempo
è toccato anche a te
non mi chiedere tempo
io mi stanco anche di me
E per amore del mondo
per la forza che h
per la rabbia che ho dentro
per la voglia che ne ho
Devo andare via

Loredana

martedì, febbraio 12, 2008

Ripetizioni

LaO: sei iscritto a gayromeo?
kK (da poco single): nou, come mai?
LaO: è interessante, tanti fighini. iscriviti ORA!
kK: ziuccia tu mi porti sulla via della perdizione oltre che su quella del tè!
LaO: certo, perdersi è sempre ritrovarsi, pensa a Bernardette. su, su, sponsorizzati!
kK: quindi tu dici che dovrei allargarmi?
LaO: certo: gaydar, gayromeo, cds, .... recon direi no per ora, nemmeno bearwww e manco roba fetish, sei troppo piccolo, anche se faresti un successone! cadrebbe il sito per te :)
kK: addirittura?
LaO: certo, la carne fresca in quei posti è vista come la fiorentina nelle trattorie dopo due anni di digiuno causa mucca pazza!

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"Una sera Mario [Schifano, NDR] mi ha telefonato pregandomi di raggiungerlo in studio, bene, appena sono arrivata mi è saltato addosso. Insomma, abbiamo trascorso una notte di sesso furibondo! Alla fine mi ha ripagata con un furgoncino pieno di suoi quadri tutti per me. Quante bollette ho pagato vendendo quelle tele...".
Marina Ripa di Meana, incazzata, alla presentazione del dvd "Mario Schifano tutto" di Luca Ronchi, dove non era stata invitata.
Pure da questa signora c'è molto da imparare.

lunedì, febbraio 11, 2008

Fata Smemorina

Gli ebrei? Nei forni.
I froci? Nei forni.
I negri? Nei forni.
Gli zingari? Nei forni.
Gli handicappati? Nei forni.
I contestatori politici? Nei forni.

I fascisti? Nelle foibe.
I patrioti italiani? Nelle foibe.
Gli oppositori all'avanzata slava? Nelle foibe.

Basta analizzare le diversità motivazionali dei due crimini per capire che i due abomini non possono stare sullo stesso piano.
Da una parte lo sterminio riguardava delle persone che, per il solo fatto di esistere, erano considerate una vergogna da cancellare.
Dall'altra, l'episodio vergognoso, rientrava in un quadro più ampio di guerra e rappresaglia.
Due fatti completamente diversi.

Spesso però si sente: "giustizia è fatta, perchè non ci sono solo I VOSTRI MORTI!".
Ma i morti di chi?

Io ieri ho "contestato" la giornata del ricordo (che fa tanto robetta da catechismo dalle suore) in piazza (semplicemente aiutavo un'amica mezza punk e mezza insegnante alle elementari a reggere uno striscione mentre lei si allacciava la scarpa).
I poliziotti fotografavano.
Dite che potrei andar a far compagnia a Provenzano?

venerdì, febbraio 08, 2008

Pronto? No. A posto

Finalmente vista la mostra di Von Gloeden. Belle foto, ma un pò scarna

Capita che un "cliente" (in questo caso trattasi di un'importante Istituzione) mandi una mail al sottoscritto dove segnala che i miei collaboratori non lavorano al suo progetto.

Le sue lamentele nascono dal fatto che lui controlla gli accessi al suo sito e nota che da una cosa che si chiama IP, e che dovrebbe identificare il mio ufficio, [premetto: io di informatica ne capisco POCHISSIMO] non si evidenziano accessi nella sua rete.
La mail è molto colorita e sembra scritta da una sceneggiatrice di telenovele per gay.
Io rido e mi meraviglio di cotanto spirito bolscevico (l'istituzione è un baluardo "rosso") e giro il messaggio ai colleghi scrivendo: "Divertitevi a leggere, anche se mi sto chiedendo come posso risponder da checca isterica senza ferirlo :) ".

Passano 5 minuti e il mio Outlook segnala una mail in arrivo.
E' del segnalatore istituzionale.
Dice:
"Salve. Credo proprio che abbia fatto un rispondi invece di un inoltra :-) Oppure non ho capito ;-), anche se il significato mi sembra chiarissimo... Buona Giornata"

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Le parole non parole
e tu puoi anche non credermi
ma fa niente non fa niente
che vuoi che m'importi un tuo dubbio
se resti con me.

O. Vanoni

giovedì, febbraio 07, 2008

Se torni, annullo tutto

Il vino invecchiando migliora, certi registi invece diventan schifosi come la bevanda di Bacco quando si trasforma in aceto.
Uno per tutti: Woody Allen.

Ieri sera alla cineteca davano "Settembre", così prima di rincasare son andato a vedermelo.
Secondo me è uno dei suoi film migliori, così claustrofobico, intelligente e BELLO da vedersi.
Poi son arrivate le melinde, i match point e tutto il resto: schifezze!

LaO (sulla scalamobile della metropolitana): vado alla Cineteca, danno Settembre di Allen.
Eu: uh diu, il sito dice che è un film dal sapore checoviano, tutto in interno...
LaO: non preoccuparti, non volevo chiederti di accompagnarmi, ci vado solo, altrimenti il tuo russare coprirebbe gli stridii vocali della Farrow.
Eu: ok
LaO (bisbigliando): davanti a me c'è una ragazzina chiattona e sbracata... che orrore!
Eu: cosa?
LaO: davanti a me c'è una ragazzina chiattona e sbracata
Eu: cosa?
LaO: DAVANTI A ME C'E' UNA RAGAZZINA CHIATTONA E SBRACATA!!!!
Eu: ah, ho capito
LaO: anche lei, mi sta guardando male....

mercoledì, febbraio 06, 2008

Sciolto

ma la Carlucci non dovrebbe esser scomunicata per questioni di famiglia sfasciata?

LaO: cazzo, quanto tempo è passato....
Spin: già, prima almeno mi divertivo, anche se dovevo tirare un sacco per raccattar anche solo uno straccio d'uomo per strada, mica come te.....
LaO: a me è sempre venuto naturale, e sai che trovo idiota il fatto che uno debba calare per alzare la gambettina che ha in mezzo alle palle. sempre coca e crystal?
Spin: beh quella costa, anche se spesso ce l'ho gratis. diciamo un 4 o 5 volte al mese, un grammo per volta. a volte mi va di sfuorare e ne facciamo 3 o 4 grammi in due ma poi mi sballo totalmente e comincio a voler pure saltare sugli alberi. Però ho preso una decisione
LaO: quale?
Spin: di passare all'eroina
LaO: perchè?
Spin: perché l'ho provata ed è come avere un orgasmo. pensa: godere senza avere dei rompicoglioni tra i piedi. Hihihihih.
LaO: fa così bene? aver orgasmi da solo non è così bello, sai che odio la masturbazione! ma scusa, da solo nel trip che fai?
Spin: mi butto sul letto e penso a tante cose. mi vengono le fisse, a seconda dell'argomento del giorno. una volta mi ha squillato il telefono e avevo paura di rispondere perché mi era venuta la fissa che era uno che mi voleva uccidere.
LaO: che pirla - ma scopare con uno non è più semplice?
Spin: no, ti assicuro che mi è molto più complicato scopare.
LaO: uh diu, una nuova categoria: la desperate fucker!

martedì, febbraio 05, 2008

First class

Capita di aprire un giornale alla pagina spettacoli e leggere: "Manuela Arcuri: "vado col primo che capita, il maschio italiano mi ha deluso" ".

Sai che novità?
Come se nelle saune si stesse a scegliere il miglior fico der bigonzo, o in qualche cespuglietto buio ci mettessimo a somministrar test di intelligenza ai tizi coi pantaloni calati lì presenti.
Manco ai cessi al quarto piano della statale si discute di Kant prima di bere dalla sacra fonte.

Bambina piccolina, patatina,
col naso piccolino, patatino,
tu come nelle favole
sei nata sotto un cavolo,
tra ciuffi di prezzemolo
sei nata tu.
Bambina piccolina, patatina,
col naso piccolino, patatino,
in un mattino limpido
coi galli che cantavano
e fiori che sbocciavano
sei na-ta tu.
Patata, patatì,
patatina come te.

Wilmona De Angelis

venerdì, febbraio 01, 2008

Whatching some good friends screaming "Let me out!"

A furia di discutere con Magico Vento dei maschi che ho conosciuto e che per lui seleziono e commento, come fossi Raspelli su La Stampa, l'amico ha suggerito di dar vita ad una sorta di guida Michelin del maschio gayo, poichè ho "conoscenze" per un numero consistente di segnalazioni.

Ora, prima dovrei trovare un editore e riuscire a strappare il consenso all'attuale consorte, che altrimenti mi trasformerebbe in una di Cécilia abbandonata, poi dovrei realizzare una sorta di legenda per le segnalazioni.

Le forchette potrebbero diventare dildi.
Un dildo: ok, ma una volta basta.
Due dildi: ok, se ricontatta lui si può fare.
Tre dildi: perfetto, ogni tanto meglio farsi sentire e combinare.
Quattro dildi: meglio legarlo al letto e non farlo uscir di casa.

Le stelline invece?
Le stelline potrebbero diventare cockring.
Un cockring: ottimo acquisto, salvarlo tra i preferiti.
Due cockring: trasferiamoci vicino a lui.
Tre cockring: ipoteco la casa e le mutande, ma me lo compro per sempre.

Ora si tratta solo di cominciare a preparar le bozze.