E fuvvi un giorno che passò furiando, quel bieco fantasma della guerra; allora udissi un cozzar d'armi, un saettar di spade, un tempestar di carri e di corsieri, un grido di trionfo e un uluante urlo e colà ove fumò di sangue il campo di battaglia, un luttuoso campo santo levarsì, e un'elegia di preghiere, di pianti e di lamenti.

giovedì, settembre 27, 2007

Lavarsi le manine

Piove, piove, piove...
Cosa fare se non rintanarsi in casa?
Così ieri sera invece di aperitivizzare con un amico, ho raggiunto Eu e ci siam messi a litigare cucinando :)

Menu: panzerotti con prosciutto e formaggio.
La ricetta è dell'Eu, quindi chiedete a lui spiegazioni.

Si inizia con l'impasto: lessare 2 patate piccole, unire 330 gr di farina, un uovo, 8 gr di lievito di birra, 25 gr di burro, sale e zucchero. Impastare il tutto molto bene per almeno 15 minuti e far lievitare in un luogo senza correnti d'aria per 3 ore.

Io son arrivato dopo le 3 ore...
A questo punto si doveva preparare il ripieno, tagliando prosciutto e formaggio tipo provola silana o galbanino a pezzetti piccoli piccoli.
Operazione troppo poco concettuale per me, allora l'ho lasciata al maritino, mentre io mi dilettavo in scenate isteriche sulla farina sparsa per la cucina e leggevo un vecchio Agata Christie che con la pioggia va benissimo.

Mi son messo in gioco dopo una scena madre, degna di una Paola Borboni scatenata a teatro, che ha coinvolto pure i vicini di casa (che ieri sera dovevan venire a cena ma han dato buca rimandando tutto a mercoledì prossimo).
Si doveva infatti realizzare i panzerottini...
Eu preparava i dischetti di pasta, io li riempivo e chiudevo.
Non c'è stato un panzerotto che non sia stato criticato dallo pseudo Gualtiero Marchesi: ogni volta a dire che io non chiudevo bene i bordi!

Dopo aver realizzato il tutto, mentre la super Mona iniziava a sbraitare di fronte ai naufraghi dell'isola, i fagottini han riposato un'altra ora.

Apparecchiata la tavola e sistemato un buon bordeaux al centro ci siam dati alla frittura.
Si lancia il panzerotto nel pentolino colmo di olio bollente, si aspetta che si formi la crosticina da un alto e si gira il fagottino; si aspetta qualche minuto e poi lo si toglie e lo si fa riposare.

Una volta terminata l'operazione, dopo circa mille brontolii miei sulla puzza d'olio e sugli schizzi, e dopo aver aperto tutte le fineste e acceso incensi a go-go, la cena era pronta.

Finito il vino non restavano che i dolci: salame di cioccolato e crème caramel.

mercoledì, settembre 26, 2007

Montagne russe

Ieri sera alla Scala per le celebrazioni del sessantesimo del Piccolo.
In scena per l'ennesima volta l'Arlecchino.
I biglietti (esauriti in poche ore) sono stati fortunosamente recuperati da Eu.

A parte lo spettacolo sempre godibile, interessanti i nostri coinquilini di palco: donna 65enne single (vedova o senza marito o altro) e madre 38enne con bimba 5enne.

La madre e la bimba eran utilizzabili come carbonella per una grigliata ferragostana: han rotto i coglioni per tutto il primo atto, salvo andarsene durante il secondo.
La bambina giustamente non capiva un cazzo (l'acustica era pessima, in fondo il teatro non è da prosa, e il linguaggio di difficile comprensione per una picciridda da asilo), pertanto la mamma traduceva e spiegava ad alta voce tutto ciò che accadeva in scena.
Son stato zitto solo perchè era in corso la rappresentazione, ma se il delirio fosse continuato nel secondo atto le avrei debalconizzate.

La signora matura era invece fantastica.
Entra e scopriamo che le è stata assegnata la poltrona che da sulla platea accanto a quella di Eu, io le ero dietro.
Signora caruccia, fresca di messa in piega, con una giacca ricamata bordeaux e nera, pantaloni neri e borsetta a tracolla.
Si accomoda sulla poltrona e iniziamo a duettare.
Signora: "ma che serata chic, non pensavo fosse così..."
LaO: "beh, in effetti in platea ci son molti artisti"
Signora: "non è la Milva quella rossa?"
LaO: "si, accompagnata da un ragazzo giovane... sarà un escort"
Signora: "eh?"
Sguardo di fuoco dell'Eu :)
LaO: "poi vede, ci sono i Missoni, Natalia Aspesi, Ottavia Piccolo, ..."
Signora: "mamma mia come è invecchiata, e pure ingrassata, certo che la menopausa... e guarda te la Carla Fracci: vestita di bianco è un pò patetica ormai, è più vecchia di me... e quello chi è?"
La conversazione procede per un pò, fino a quando l'allegra ciacolatrice chiede: "ma dura tanto? mica ho cenato prima di venire qui..."
Eu: "circa 3 ore..."
Signora:"e chi resiste così tanto? svengo se non mangio..."
LaO: "signora, se vuole ho dei Tic-Tac, li può usare come aperitivo..."
Signora: "no ragazzi, vi confesso una cosa: mi son portata dei grissini, almeno così soffocherò gli attacchi di fame... ahahahah".

Detto fatto: la dama nel corso del primo atto tira fuori il suo pacco famiglia di grissini torinesi e inizia a sgranocchiarli manco fosse Cip e Ciop: divina!
Nell'intervallo comunque, presa dai morsi della fame, la signora si è trasferita al bar, per poi ricomparire in un altro palco (avrà forse bevuto troppo prosecco) a metà secondo atto.

Lo spettacolo è così giunto alla fine tranquillamente.
Rincasando Eu mi ha concesso un fantastico strappo alla regola: "cena" (si fa per dire, il problema è che a mezzanotte sfido chiunque a trovare un ristorante aperto a Milano) da Burger King: la nostra prima volta in un fast food in due anni, nonostante le mie richieste!!!.

Di fronte al double whopper la confessione del marito: "sto panino fa veramente cagare, e pensare che c'ero entrato solo perchè pensavo che la cucina fosse chiusa, così avremmo chiuso con un più sano kebap".

---

Poi dal vecchio Palco dela Scala,
c'e' l'appuntamento nel buffet,
un sorso di marsala,
due tre marron glaces,
e all'uscita la fioraia della Scala
offre un mazzolino di pensee.
- Quartetto Cetra -

martedì, settembre 25, 2007

Matamorfosi

I giornaletti da marciapiede sono utili per occupare il tempo necessario a superare le 6 fermate di metropolitana casa-lavoro.
Le notizie non hanno grande attenzione, leggo tutto in fretta, al massimo mi soffermo sulle pagine "Milano da vivere" che son ricche di idee per la serata.

Tutto come sempre anche stamattina, salvo leggere in fondo ad una pagina questa frase: "È innaturale dare una direzione sola alle cose".
Mi chiedo cosa sia l'articolo che precede le parole e scopro così un'intervista da leggere con attenzione.

Quando stavo con a. frequentavo moltissime sue amiche lesbiche: ragazze simpatiche e "allegre", che mi sembravano in diversi casi più "maschie" di me.
Tra loro c'erano due ragazze più maschie delle altre.
Una era diventata ragazzo dopo una serie di cure e operazioni, l'altra aveva i baffi ma ancora possedeva una vagina.
Inizialmente rimasi meravigliato da queste conoscenze: il mondo transgender FtoM era una novità, col tempo approfondii i rapporti e devo dire che la baffuta mi piaceva tantissimo; nella versione maschile sarebbe stata un'ottima preda :)

Rispetto al caos dei gusti e delle preferenze, ho fatto strani pensieri anche sabato ad un compleanno.
[Tra l'altro: compleanno in Brianza, nella ricca Brianza, che ha strade peggiori della Sicilia, non illuminate e prive di cartelli, tanto che siam arrivati a Lecco, prima di capire che la meta era quasi a Monza]

Tra gli invitati c'era L., che conobbi qualche tempo fa al Borgo.
Lo sapevo gay, tanto che quella sera si era infognato con uno mezzo ubriaco e dalla lingua facile.
Invece...
L. sabato slinguazzava con una tizia!
Ho chiesto chiarimenti al festeggiato (gay), che ha risposto: "beh, sai com'è... era etero, poi è diventato gay ed ora è di nuovo etero....".

In questo caso la strada più che a direzione unica sembra invasa da rotatorie :)

lunedì, settembre 24, 2007

Una faccia, una razza

Brutta vita quella dell'immigrato.

Ieri sera camminavo in via Vitruvio, all'altezza del bar "Lino's Cafè".

Di fronte a quel negozio c'è sempre una prostituta tarchiatella, bionda e burrosa, con le labbra rosso corallo.
Accanto a lei, un magrebino di circa 20-23 anni, pacatamente mercanteggiava.

La stronza si rifiutava di lavorare per il ragazzo, e non perchè il giovane fosse orribile o malaticcio o arrogante, tutt'altro... Il tipo era più che pisellabile: alto, magro, pulito, vestito bene, capelli corti, gentile.
La strega però si lamentava per il prezzo: "Tutti così voi NEGRI: volete pompa gratis o con sconto..."
E lui ad implorarla.

Volevo trasformarmi in sindacalista del ragazzo e difendere i suoi diritti (o aiutarlo in altro modo), ma non era il caso: attorno ci son sempre i responsabili del gruppo di donnine che non sono raccomadabilissimi.
Ma chi cazzo crede d'esser quella?
La portinaia del Plastic che può scegliere chi entra e chi no?

Comunque, ai miei 4 lettori, sconsiglio vivamente di mercanteggiare con la biondazza in questione, mentre suggerisco la sessantenne all'angolo Vitruvio-Benedetto Marcello: la dama col visone.
Dopo le vacanze estive, passate a lavorare al mare, la signora ieri ha inaugurato la stagione milanese con una sua amica grassissima etiope che fa tanto Louise Jefferson.

Dama: "ciao bello, come va?"
LaO: "bene e lei?"
Dama: "sempre qui, fermati un attimo, dove scappi?"
LaO: "devo andare, a casa mi aspettano"
Louise: "povero, è timidino"
Dama: "tornerà, tornerà"

---
Fotografia: Nan Goldin

venerdì, settembre 21, 2007

Party

Viagra per migliorare le prestazioni sessuali, vincere l'ansia da stress ed evitare i rischi delle "controindicazioni" di alcol e coca.
Lo leggo stamattina sul Panorama del mio vicino di metro.

Ho sempre detestato andar a letto con gente che ogni due per tre abbandona i giochini (e me) dicendo: "scusa, ma devo tirare... così poi sarò fuori e non avrò limiti", perchè alla fine è una continua attesa che la roba salga, che l'effetto inizi, che la carne cresca, che la voglia torni a salutare.
Effetti che poi durano 5 minuti e quindi ogni due per tre se ne devono aspettare circa 15 affinchè il processo abbia rifatto il suo corso.
Non concepisco inoltre il fatto che uno, per fare cose "oltre i limiti", debba per forza farsi: se sei disinibito lo sei naturalmente, mica ti servon quintalate di sostanze, altrimenti nel mio caso avrei dovuto consumare la produzione di coca della Colombia di un anno :)

Premesso questo, la moda del viagra dei nuovi adolescenti mi piace, almeno loro non perdon tempo.
Mi chiedo solo quanto dureranno le loro prestazioni: tra coca, rum, chicche e pastiglie blu si rischia una "seduta" di una settimana, sempre che l'incontro non finisca con lo scopatore che "parte" prima di venire :)

---
Immagine da "Party Monster"

giovedì, settembre 20, 2007

Lochness

Due giorni, due mostre.

Martedì happy hour con Oriana Fallaci.
Molta gente, forse eran persone che, come me, conoscevan più gli ultimi anni e gli ultimi scritti della passionaria della guerra santa rispetto alle sue realizzazioni precedenti.
A tal proposito, la mostra, ha il merito di presentare ciò che è stato prima de "La rabbia e l'orgoglio" e lo fa con accuratezza, creando un percorso che evidenzia la diversità di questa giornalista rispetto a molte altre sue colleghe: una donna che, comunque la si pensi, ha saputo mettere al primo posto tra le priorità della sua vita la voglia di autodeterminarsi, di essere libera e di non temere nulla e nessuno.
Per questo: chapeau!
Tra i cimeli visti, quello che più mi ha emozionato, è stato la lettera che la giornalista ha scritto alla madre su un aereo diretta a New York, in cui le chiedeva di non arrabbiarsi per i suoi continui viaggi e per la sua lontananza, perchè quella era la sua vita e mai ne avrebbe rinunciato.

Ieri sera vernissage di Gian Paolo Barbieri a Palazzo Reale.
Premessa: ma quanti cazzo di inviti ha distribuito Motta Editore?
Coda infinita per entrare, in mezzo a vecchie siliconatissime, industrialotti lampadati, modelle infreddolite, star in crisi di coca etc.
La mostra non mi ha comunicato grandi cose, anzi, l'ho trovata piuttosto scialba: il tutto condito da un continuo cinguettare di sartine gaye e baldraccone d'accompagnamento che han trasformato l'evento in un tendone da circo (ecco perchè potevo stare pur'io).
L'unica situazione interessante è stata creata da Sgarbi che, in compagnia di una stallona sorridente, ha concesso ai presenti di visitare un pezzo della "sua" mostra "Arte italiana. 1968 - 2007 pittura", che presenta alcune opere notevoli.

---
L'avvenimento più mostruoso lo leggo però in metropolitana su City:
"Si masturba dai vicini, condannato
Condannato a 12 mesi di servizi sociali per "atti estremi" di autoerotismo nel bagno dei vicini. Jamie Lacey, 27 anni, australiano, ex ladro e tossico, era entrato di nascosto nell'appartamento e si era masturbato con una bottiglia di sapone, un bastone e un'aspirapolvere. "
Qualcuno mi spiega come ci si può masturbare usando una bottiglia di sapone, un bastone e un'aspirapolvere in contemporanea?

mercoledì, settembre 19, 2007

Benedetto fra le spie

C'è un papa: Benedetto.
Il papa è filogermanico.
Benedetto ha un segretario.
Il segretario è affascinante, partecipa a molte feste e dispone di un sacco di soldi.
Tra il papa e il segretario esiste una profonda intesa.
Il segretario gioca sporco: spia il governo italiano per conto dei crucchi.
Si apre un'inchiesta e vengon alla luce nuovi scandali.
Il segretario e altre persone sono accusate e processate.
Il papa interviene a gamba tesa, contro il governo italiano, per difendere il segretario e i suoi amici.
Il governo italiano ovviamente....

Pensate sia una storiella dei giorni nostri?
No, no, dobbiamo risalire a quasi 100 anni fa, durante la prima guerra mondiale.
I protagonisti sono Benedetto XV e il suo "cameriere", monsignor Gerlach.

La vicenda, tenuta segreta per anni (anche la chiesa era imbarazzata, ecco perchè ci son voluti 100 anni affinchè un nuovo Benedetto comparisse), è raccontata nel volume di Annibale Paloscia: "Benedetto tra le spie" (Editori Riuniti - 15 euro).

Tutti gli avvenimenti son documentati con riferimenti ai verbali processuali e alle inchieste della polizia di quegli anni.
Non si scopre niente di nuovo, la solita merda italiana condita con salsa vaticana, però si tratta di un volume avvincente, per capire alcuni eventi della grande guerra e della storia del nostro paese.

martedì, settembre 18, 2007

Vestiamoci e partiamo

Brook: ciao tesoro!
LaO: carissimo, come stai?
Brook: humm nulla di che, se non che ho iniziato a... travestirmi
LaO: interessante, ma con chi?
Brook: con tipi vari... molto maiali
LaO: e che ti fan fare?
Brook: mi sbattono più che altro, o roba così... ma mi sono fatto un paio di truzzetti giovani che da maschietto manco pagando ci sarebbero venuti
LaO: che guardaroba hai?
Brook: ho un vestito nero, scapre coi tacchi, parrucca, autoreggenti e tanga di pizzo
LaO: roba da Tognazzi in stile M.me Royale insomma...
Brook: sai i tamarretti coi pantaloni giù dal culo a cui si vedono i boxer? tantissimi ne recupero, non hai idea di che potenzialità ha una travesta
LaO: davvero? e Prodi sta a pensare come usare il tesoretto... basterebbe un tanga di pizzo per tutte :)
Brook: a me le traveste fan schifo, ma agli etero piacciono molto, almeno ad una parte di essi
LaO: ah, ma vai con "etero"? chissà perchè...
Brook: boh, comunque bisogna porsi dal loro punto di vista, tanti sono affamati
LaO: di travestiti?
Brook: di sesso
LaO: beh, però se nn fossi travestito nn prenderesti nulla
Brook: da quelli no!
LaO: e con l'uccello interagiscono?
Brook: no l'uccello nn lo guardano, almeno quelli che mi sono fatto io
LaO: e col tuo tipo come va?
Brook: abbastanza bene
LaO: maaaa, a proposito... fai bareback con questi?
Brook: solo in bocca
LaO: come la famiglia boccasana... ho capito...

---
Immagine: Nan Goldin

lunedì, settembre 17, 2007

Etero[paura!!!]genesi dei fini

Padroneggio con difficoltà la mia esistenza...

Sabato dovevo:
- portare i quadri dal corniciaio e cercare di non spender più di 100 euro per 3 cornici;
- mangiar poco a pranzo;
- andare al Litta per le musiche coreane a MiTo;
- vedere la mostra sulla Fallaci;
- evitare di comprare dolci;
- rincasare per aiutare Eu con la cena;
- andar al Glitter con T. e un suo "amichetto" svizzero;
- impegnarmi per mangiar poco la domenica...

Invece:
- il corniciaio mi costerà 210 euro;
- son finito alle 13 all'Antica Sicilia e mi son pappato un rustico ed un arancino accompagnati da coca light;
- ho saltato teatro per le chiacchiere con la vicina di casa:
- dall'Oriana c'era una coda di due ore (dietro me pure Ferruccio de Bortoli col figlioletto che si stava rompendo i coglioni), pertanto mi son rifugiato dalla Westwood dove ho ipotecato casa per una borsa;
- ho comprato dolci da Marchesi;
- passeggiando mi son imbattutto nell'MTV day ed ho sculettato per Tiziano Ferro;
- ho messo piede in casa che Eu stava quasi infornando la focaccia;
- T. aveva un amichetto svizzero che sembrava uscito da un film di Dreyer e, di fronte al Glitter, ha avuto dei sobbalzi ratzingeriani (ed io mi son ricordato che era l'anniversario della scomparsa di papà trangugiando un coca rum);
- ieri, andando a Crema per bagnare i fiori di mammà che è in vacanza, siam passati da Zuffetti e di conseguenza strafogati con tagliatelle alla crema di zucca ed amaretti, anatra con le mele e semifreddo al torroncino e cioccolato....

venerdì, settembre 14, 2007

Matrimoni a perdere

La cosa più inutile dei matrimoni spesso sono le bomboniere: oggettini insulsi che trovano sistemazione nella patumiera del secco tre giorni dopo aver finito i confetti.

Ma non sempre è così...
Ieri sera, in preda allo scoramento da settimana piuttosto piattina (tranne la visita a due mostriciattole poco entusiasmanti), mi son messo ai fornelli a cucinare risotto di zucca con bagoss: piatto decisamente delicato (anche se un pò calorico), che è piaciuto pure al consorte.
Dolce: cassatine siciliane prese in una pasticceria di fiducia.
Con che cosa potevamo accompagnare il banchetto?
Semplice, con una bomboniera: una bottiglia di traminer rosato regalataci ad un matrimonio.
Ecco un'idea che non si butta e che permette di ricordare l'evento creando "atmosfera".
Capisco che tra i miei lettori pochi potranno organizzare matrimoni (ma la speranza è l'ultima a morire), però suggerisco caldamente di evitare ciotoline, piattini e minchiate varie come bomboniere e di preferire idee originali come questa.
Semmai, invece di una bottiglia, regalatene una cassa... il pensiero sarà ancora più gradito.

giovedì, settembre 13, 2007

Fame nel mondo

Qualche giorno fa in treno verso Brescia...
Occupo il mio posticino in un gruppo di 4 sedili occupati da: un tipo 30enne simil magrebino pisellabile, uno sfigatone 35enne con anello nuziale al dito e figaccione 35enne biondo, capelli lunghi, camicia aperta sul petto e spiccato accento bresciano (che non amo molto).
Inizio a svogliare il Corriere e nel frattempo ascolto...

[La conversazione riportata è stata un pò ripulita dal dialetto e dalle parolacce/bestemmie dei tipi]

Figaccione: "e allora quando organizziamo qualche cosa con delle gnare da scopare?"
Simil_magrebino: "è tanto che non ci si vede in effetti"
Figaccione: "dio... , tu è tanto che non vedi una fica"
Sfigatone: "io ormai con moglie e figlie son a posto"
Figaccione: "condannato a vita: 'gnurant! dio... la donna che mi mette il nodo al cazzo deve ancora arrivare"
Simil_magrebino: "continui a scopare tutte le sere?"
Figaccione: "tutte le sere no, altrimenti sai com'è: l'inflazione sale... però guarda qui (e apre l'agenda NDR), la prima sera libera è il 22, nelle altre sempre partite a calcetto e fiche da spolverare, dio... e guarda quanti numeri nella rubrica, mi chiaman anche la notte e mi dicono che hanno un fuoco da spegnere in mezzo alle gambe!"
Simil_magrebino: "e allora vediamoci il 22 per una cena..."
Figaccione: "va bene... ma il 22 è sabato, tu non esci? non vai a ballare, dio...? sei uno di quelli che passa il sabato a menarselo sul divano?"
Simil_magrebino: "si, guardando un porno con due lesbiche che slinguano"
Figaccione: "smettila o mi vien duro... ok, è andata. per il 22 però vedi di procurarmi un pò di carne di manzetta per la serata, altrimenti dopo cena cosa faccio... io porto una bottiglia di vino, tu oltre al cibo mi fai trovare la fica per digerire meglio"

LaO pensiero: ma non aveva l'agenda piena di numeri di fiche pronte a risponder in qualsiasi momento? comunque... ringrazio il cielo di esser frocio!

---
Fotografia: Diane Arbus

mercoledì, settembre 12, 2007

Dont be shy

Ieri pomeriggio arriva un sms dalla Simo che mi avverte di un film serale all'aperto presso la casa di riposo.
Controllo e scopro che si tratta di "Harold and Maude": un film che ho visto la prima volta ad 11 anni e che non ho mai smesso di rivedere.

Il film sarebbe alle 20.30 ma, per fortuna, inizia in ritardo, così riesco a catapultarmi in bicicletta nonostante fosse già passata l'ora.

Opera strepitosa che, nonostante gli anni, mi da sempre energia, voglia di sognare e di vivere.

L'amore come dono senza limiti e come consapevolezza che tutto ha una fine, che niente è per sempre e che ci si deve abituare all'abbandono: idee in cui credo.
Bellissima la scena in cui Maude lancia nel mare il regalo di Harold dicendo: "Così saprò sempre dove trovarlo".

Era inevitabile che mi commuovessi per la millesima volta, ma ne è valsa la pena.

Piccola nota a margine: il film era inserito in una serie di inizative per "la terza età" messe in piedi dal comune.
Immaginate quindi il pubblico che prevedeva sia ragazzi e giovani, soci del circolo cinematografico che aveva organizzato il tutto, e gli "ospiti" della casa di riposo in carrozzina.
I primi fumatori e bevitori di birra, i secondi che russavano dopo i primi 5 minuti.

Mi son chiesto il senso di mostrare a 70-80enni carrozzati, così divertenti con i loro discorsi sulle pipì notturne, le preghiere, i pasti e il freddo in camera (perchè ovviamente nell'attesa dell'inizio della proiezione ho fatto salotto con delle sciure in scialle e pantofoline), un film in cui un ragazzo senza voglia di vivere torna alla vita grazie ad un'ottantenne che si suicida.

La ragione forse sta nelle parole della signora dallo scialle col nastro di raso quando ha detto: "Le pastigliette possono farmi morire in fretta e in allegria? Al momento giusto ci penserò...".

P.S. nel film si vedono Harol e Maude in diversi pic-nic col loro cestino di vimini... posso lanciare una petizione on-line affinchè si convinca il mio maritino (Eu) ad organizzare un pic-nic sull'erba con il NOSTRO cestino di vimini corredato da piattini in porcellana e calici per il vino? E' un anno che si ostina a dire NO!

lunedì, settembre 10, 2007

Nebbia in valpadana

Nessuno vive a ridosso di una strada statale di second'ordine, molto trafficata da macchine e da commercianti di vario genere?
Viaggiare su queste vie, soprattutto la sera, può essere un'impresa piuttosto interessante, come le escursioni della coppia (scoppiata) Roversi-Blady.

Da Milano, per andare a Crema, si deve percorrere la statale 415 (Paullese), che collega le due città distanti 38 km.
Venerdì sera, verso le 23, ero impegnato in questo percorso.
Sull'asfalto, ogni cento metri, un falò.
Pensavo di essere una giovane Edith Stein che attraversava le porte della saggezza, invece passavo semplicemente di fronte alle insegne luminose delle numerosissime sante del sesso che ogni sera fanno doppi, tripli, quadrupli turni con clienti di ogni età.
Un fuoco si ed uno no era semioscurato da qualche macchina con uomini che mercanteggiavano la prestazione desiderata.
Alla fine credo ci fossero più macchine che donnine :)
L'antropologo che è in me ha iniziato ad analizzare le età dei clienti: dai 18 ai 70 anni, con l'apice della gaussiana tra i 35 e i 45 anni (più o meno).
L'impegno sociale voleva spingermi oltre: andare a mimetizzarmi tra le toreadore del sesso e provare (a mero scopo di studio) cosa significa farsi rimorchiare da un 35enne palestrato simil Corona per poi raccogliere gli appunti in un libro della Bollati Boringhieri sul fenomeno della prostituzione, ma ho desistito.
Qualche chilometro più avanti una scoperta: il fiume di macchine che mi precedeva era diretto verso un altro luogo sito sulla statale, una discoteca che al venerdì ha l'ingresso gratuito per le donne...
Manco a dirlo, le macchine di fronte a me erano invase da esseri di genere femminile in versione pantere da discoteca.
Un pensiero mi è sorto spontaneo...
Non sarà mica che al venerdì le mogli vanno da sole in discoteca e i mariti van da soli a mignotte?

venerdì, settembre 07, 2007

2 = 2 - 2

Era un venerdì mattina, il 9 di settembre.
La riunione alla redazione era fissata per le 11, quindi ero libero fino a quell'ora.

Il ragazzo era tornato a Milano da qualche giorno, spesso mi chiamava per vederci, io non sapevo che rispondere.
Durante l'estate avevo cercato di sistemare i problemi con A., ma sapevo che l'equilibrio era molto precario.

Non mi andava di esser scortese al telefono, così decisi di incontrarlo per la prima colazione, gli avrei detto: "ciao, ma è meglio evitare che ci si riveda...".

All'appuntamento si presentò con un leggero ritardo (10 minuti) che bastò ad innervosirmi.
Quando arrivò non sapevo che fare, cosa dire.

Aveva una bellissima camicia azzurra, stirata da poco, che sopra la pelle abbronzata sembrava un piccolo lago africano.
Gli occhi eran tondi, il viso disteso.

Io agitato e lui assonnato ci dirigemmo al bar che puzzava di brioches riscaldate nel microonde (io che odio far colazione al bar)... qualche parola mozzicata, nulla più.

Uscimmo.
Pioveva piano piano, nessuno dei due aveva l'ombrello.
La città rumoreggiava affannata attorno a noi che camminavamo lenti.

Non sapevo che dire, ero impacciato.
Improvvisai un discorso sulle malattie veneree, mi stava a cuore la sua "integrità".

Il nostro tempo finì, lo lasciai a Lima ed io andai a Duomo.

Entrato in ufficio capii di esser in mezzo ad un casino di dimensioni enormi.

Son passati due anni quasi, quel casino continua e si chiama amore.

----

ahi settembre che sara'
lascio tutto a te
dille del mio amore
dille che se puo'
io potro' aspettare
l'accompagnero'
dentro il mio giardino
sempre la terro'
da vicino sempre sempre
(Settembre - A. Fortis)

martedì, settembre 04, 2007

Andare lontano

Nessuna strega dell'ovest o dell'est mi ha rapito.
A breve tornerò.


Per ora un saluto a tutti.