E fuvvi un giorno che passò furiando, quel bieco fantasma della guerra; allora udissi un cozzar d'armi, un saettar di spade, un tempestar di carri e di corsieri, un grido di trionfo e un uluante urlo e colà ove fumò di sangue il campo di battaglia, un luttuoso campo santo levarsì, e un'elegia di preghiere, di pianti e di lamenti.

venerdì, novembre 28, 2008

No pic No Fuck

La prima volta eravamo dall'Ornella.
Stavam seduti ad ascoltare i suoi starnuti quando una notizia poco felice arrivò e scoprimmo che un amico che dovevam vedere aveva avuto un "contrattempo".

La seconda volta è nota.
L'amico (sempre quello della volta precedente) non lo vedremo per un pò.

Ieri invece la Contessa Du Barry mi ha raggiunto sul luogo di lavoro in compagnia di Eu, Kk e Matteo.
Il motivo dell'incontro era piuttosto banale: ero riuscito a inserire i 4 compari nella lista di "invitati" alla visita al Cenacolo di Leonardo in occasione di un evento che stavo seguendo da quelle parti (e sull'evento avrei infiniti post, soprattutto riguardanti Donna Letizia Brichetto Arnaboldi i suoi capelli, i suoi tailleur e le scene isteriche che scatena a ogni sua comparsa).

Finita la visita Marie-Jeanne Bécu e due dei suoi accompagnatori mi hanno raggiunto nel posto dove stavo seguendo una conferenza che avevo organizzato.
Per salutare la delegazione ho abbandonato un momento la sala e poi son rientrato a controllare come procedevano i lavori.

Pochi minuti dopo aver salutato le allegre comari il fattaccio.
Un relatore, quello più importante, mentre iniziava la sua relazione ha cominciato a sudare, si è allentato la cravatta, si è sbottonato la camicia, è diventato pallidissimo e, con un fil di voce ha detto: "scusate, non mi sento bene, è meglio che esca un attimo".
Ovviamente mi son trasformato in una piccola Florence Nightingale per prestare le mie cure al signorotto (che tra l'altro non è niente male, anche nel conto corrente bancario): un bicchiere d'acqua, una sigaretta, due parole e la situazione è tornata tranquilla, permettendo così di concludere l'evento.

Ora: sono anni che esiste la manifestazione dove mi trovavo e MAI era successo un inconveniente simile.
Mi chiedo quali poteri abbia la mia Mimì.

giovedì, novembre 20, 2008

Il gelato al pistacchio lascia una crema soffice e pannosa nel caffè d'orzo

Driiinnnnnnn Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinnnnnnnnnnnnnn Drrrrrriiiiiinnnnnnnnnnnnnnnn

LaO: pronto?
Sora Romana: buongiorno, seeeenta, io sò 'a dottoressa XYZ dell'ufficio stampa de XXYYZZ, volevo sapere qualchecossa in merito alla conferenza stampa de gggiovedì 27 con er presidente YYY e er Sindaco Moratti.
LaO: guardi, per quanto ne so l'evento è organizzato a livello centrale da XXYYZZ, quindi maggiori informazioni dovrebbe averle dal suo ufficio. Io al massimo posso dirle a che ora e dove qui a Milano si terrà l'evento.
Sora Romana: aò, ma'n vedi... io devo scrive l'invito pppe 'a stampa, capisci? però dovrei sapè che scrivece, mica so 'na maga...
LaO: coi capelli turchini per caso?

There was a time you let me know
What's really going on below
But now you never show it to me, do you?
And remember when I moved in you
The holy dove was moving too
And every breath we drew was Hallelujah

Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah

mercoledì, novembre 19, 2008

Sussultare per un pomeriggio sfilacciante e aerobico

In treno si fanno sempre strani incontri.
Ultimamente uso il treno una volta a settimana per tornare a Crema per "lavoro".
Stamattina, sulla via del ritorno a Milano, c'era Lui: il mio punto interrogativo in un buco nero.

Con Lui il viaggio è sempre un piccolo carnevale di Rio.
Lui si lamenta in continuazione delle mie frivolezze, delle mie mani danzanti, delle mie conversazioni ad alta voce, delle mie manie, delle mie curiosità, della mia mancanza di vergogna, ecc.
Insomma: far il viaggio con Lui è come trasformarmi in un diavolo per infliggere pene terribili a un dannato.

Stamattina si discuteva di blogger e cose similari.
Lui, sebbene viva in clausura come Audrey Hepburn in "Storia di una monaca", ha relazioni "virtuali" con molti di essi, mentre io con pochissimi e solo con quei pochi che conosco nella realtà, anche se a volte vorrei conoscere certe persone che stanno dietro certi nick molto curiosi.

Non so come sia da intendere questa cosa, ma trovo molto strano e difficile conoscere "gente" telmaticamente.
Forse è perchè son diverso da Lui?
Forse Lui è un pò uno che la molla facilmente, mentre io son (virtualmente) più figa di legno?

Quest'idea mi inquieta.

martedì, novembre 18, 2008

Mi prude l'unghia sinistra del piede destro

Dopo un periodo di tristezza e angoscia ieri sera Lao - Jessica Fletcher e Pero - Jane Marple si son agghindati con lustrini e paillettes per partecipare a una serata di gala organizzata da un'istituzione francese in un teatro milanese.

Arrivate sul luogo del delitto con una tempestività anglosassone le due allegre signorotte han subito notato che nel foyer presenziavano solo distinti galantuomini e dignitosissime primedonne con vestiti raramente visibili nelle solite serate mondane milanesi. Questo perchè il 90% del pubblico era francofono e giungeva in città da diversi luoghi stranieri.
LaO_Jess e Pero_Marple si convinsero di essere capitate a un evento che faceva al caso loro, soprattutto per la capacità che le contraddistingue di trasformarsi in dive da supercafonal alla Dagospia.

Riuscite a raggiungere miracolosamente la platea le due comari si sedettero e subito due vocette femmilili dalle poltrone retrostanti si alzarono: "scusate, ma quando lo spettacolo inizierà abbasserete la testa, vero? Altrimenti non vedremo nulla!"
LaO_Jess: "oddio signorine, io di solito quando vado a teatro Memole la lascio a casa...!"

Lo spettacolo iniziò con una buona mezz'ora di ritardo.
L'attrice dal nome mitologico ce la mise tutta per scaldare la platea, ma non riuscì a interessare gli invitati (poichè lo spettacolo era a uso e consumo di una stretta cerchia di vip, politici, attorucoli, ubriaconi, etc) che aspettavano con ansia il momento di sgusciare fuori dalla sala.
Il motivo di questo desiderio di fuga era che nel foyer stavano allestendo un rinfresco a base di formaggi francesi e annaffiato da Champagne.

Come potete immaginare LaO_Jess attendeva con trepidazione l'ora della bevuta, anche se Pero_Marple - che manifesta ancora tutta la sua provenienza dal contado -, ogni tanto si lamentava per l'atteggiamento troppo pro-cibo e poco pro-cultura dei presenti.
LaO_Jess: "tesoro caro, sei a Milano, qui si fa qualcosa solo se si guadagna o se maggna!"
Pero_Marple: "ma fa tanto festa dell'oratorio!!!"
LaO_Jess: "all'oratorio le patatine erano posse e a pagamento, qui no. Ricordalo!!!".

Alla fine della piéce tutto il pubblico impazzito si diresse ai tavoli con le leccornie: la danza "arraffatartina" iniziò a ritmo frenetico mostrando sciure truccatissime e liftatissime azzannare tranci di Brie e tracannare bicchierozzi di liquido alcolico.
LaO_Jess si posizionò subito accanto punto bar, recuperando celermente due flute di Champagne rubandoli ad Alessandro Haber che, con un aspetto d'alcolista anonimo, si prese poi l'intera bottiglia!
Il formaggio garantiva eccellenti sapori, così come i bicchieri di Champagne che solleticavano il palato con birbantelle bollicine.

Pero_Marple aveva però una missione importante: salutare e ringraziare l'attrice francofona.
LaO_Jess si offerse subito di far da compagnia, anche se Pero_Marple disse: "prima bevi un bicchier d'acqua e mangia qualcosa, almeno asciughi l'alcol e pigli un aspetto rispettabile".
LaO_Jess prese subito in parola l'amica e si diresse dal barman per recuperare due calici di vino rigeneranti.

Le due signore del giallo poterono così salutare l'attrice (anche se sulla fronte di Pero_Marple colava un rigo di sudore nel timore di una qualche stramba uscita della sua compagna) e, ancora una volta, la classe di LaO_Jess fece centro e conquistò un sorriso dell'attrice grazie a parole di lode e d'analisi approfondita della sua interpretazione "intensa, soggettiva e partecipata".

Finita anche questa prova non restava che un compito da portare a termine prima di salutare tutti: rubare una delle forme di Brie in esposizione.
LaO_Jess, riportato dalle bollicine agli anni in cui pranzava in ristoranti e bar senza pagare, voleva infatti concludere la serata con un esproprio proletario ai danni di quei ricconi che usano soldi pubblici per divertirsi tra amici, senza aver nessuna attenzione per il popolo che fuori da quella stanza non ha nemmeno le brioches per sfamarsi.
Pero_Marple subitò s'allarmò tendando di trascinare la sua compagna di merende lontano dal tavolo imbandito, ma dovette desistere e trasformarsi in palo e complice del furto.
In men che non si dica una forma di Brie scivolò nella borsa di LaO_Jess che continuava a sorseggiare Champagne e a sorridere alle vecchiette incartapecorite.

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Qualche mezz'ora dopo a casa di Pero_Marple di fronte a una tazza di te e al salame di cioccolato.

LaO_Jess: benvenuto nel mondo del crimine.
Pero_Marple: si, abbiam dato vita a una nuova coppia di ladri? vediamo, chi potremmo essere?
LaO_Jess
: potremmo far risorgere Bonnie e Clyde, anche se tu dovresti limitarti a impersonare il rimmel di Bonnie.

giovedì, novembre 13, 2008

Rumore fuori scena senza rete di protezione e mutanda di salvezza

Quando anche le parole se ne vanno rimane solo il dolore.
E la paura.

mercoledì, novembre 12, 2008

Gira lento e ondulante e si comporta da birbante

Oggi mi son appassionato per una storia non mia come se leggessi Harmony.

GiZ: questo gioco ci fa guadagnare 200 punti (a 2500 possimo comprarci un kit completo di oggettistica sessuale)
LaO: io un kit d'oggettistica l'ho già... a 2500 posso prendermi l'escort rumeno?
GiZ: adoro l'escort rumeno ;))))
LaO: io l'ho detto prima! a volte li vedo in metropolitana e vorrei portarmeli a casa, farmeli senza pietà oppure lavarli e accudirli nella loro dolcezza.
GiZ: a me è capitato una volta che tornando da Milano mi sono fermato all'ortomercato... ero fermo e mi si è avvicinato una ragazzo rumeno che batteva e mi ha chiesto se lo accompagnavo in un qualche posto a mangiare qualcosa. tutt'oggi non so perché l'ho fatto, mi faceva tenerezza, l'ho fatto salire in macchina e l'ho accompagnato ad uno di quei camioncini dove fanno panini, ha mangiato, l'ho riaccompagnato all'ortomercato e me ne sono andato... ma guarda, gli sarei saltato addosso!
LaO: che storia romantica! solo che poteva rivelarsi molto pericolosa...
GiZ: già, possono rivelarsi pericolosi, predico sempre questa cosa, predico la cautela e poi sono stato il primo a non saper dire di NO... ma aveva un viso così dolce... e poi era estate, aveva su una canottiera stretta che dava poco spazio all'immaginazione e un paio di bermuda... minchia, un fisico paura... biondino, occhi chiari (ricordo ancora il nome... Kamil), alto pressapoco come me, insomma: un principe azzuro ma senza cavallo e senza castello... solo col bacio finale come nelle fiabe!
LaO: che dolce rumeno, piango!
GiZ: se vivevo da solo me lo sarei portato a casa... non ti dico che l'avrei sposato, ma una notte insieme a lui l'avrei passata, anche stando svegli a raccontarcela o dormendo abbracciati... il ragazzo in macchina mi raccontava d'essere venuto in italia con la promessa di un lavoro e di essersi ritrovato a fare marchette... mi aveva detto che in Romania aveva la fidanzata e che sperava di riuscire a tornare presto da lei... a me non ha fatto la minima avance, è stato un signore!solo un bacio di gratitudine quando l'ho riportato all'ortomercato!

martedì, novembre 11, 2008

Ma portami via da qui

"Sai, lui è del Grande Fratello...".
Così m'ha salutato la commessa di Zara l'altra sera (e non chiedetemi cosa facessi da Zara, a volte sbaglio anch'io...).

Camminavo per Buenos Aires e passando davanti al negozio suddetto e ci sono entrato.
Spluciando tra i maglioni ne ho trovato uno interessante.
Organizzandomi per provarlo, un tipo abbronzato, magro, coi capelli ricci e un accento indefinito ma strano si è avvicinato dicendo: "è mio quello, non prenderlo!".
LaO: "a dire il vero era tra gli altri maglioni e ha l'etichetta, non può essere tuo..."
LuI: "è mio ti dico! l'ho provato prima e sono andato a chiedere se ce ne fossero di altri colori, ma adesso me lo prendo!"
LaO: "senti caro, se questo maglione ti stava così a cuore potevi prenderlo prima... comunque, a ben vedere, lo trovo orrendo... tienitelo pure..."

La commessa, osservando il litigio, si è avvicinata e ha proferito la frase iniziale.

lunedì, novembre 10, 2008

Una sigaretta

L'estate per me son le zie che mi portavan al mare.
Una più sciroccata dell'altra.
Una che mi faceva cantare e l'altra che mi mandava in spiaggia da solo a sei anni a recuperarle notizie sui vicini d'ombrellone.
Una volta cresciuto al mare ci son più andato.
Ho rimesso piede su una spiaggia l'anno scorso in Sicilia, ma solo per qualche ora un pomeriggio.
Quest'estate la spiaggia della Cornovaglia era impraticabile.

Il mare -così come l'estate- mi rende triste... Mi spaventa.
Forse perchè era (ed è) la stagione della solitudine.
Esiste in me il mare e l'estate dei film.
"Sapore di mare" sicuramente, ma anche "Domenica d'agosto" o "Racconto d'estate" (magnifico!) e ancora...

Poi ieri sera m'è capitato di andare al cinema a veder "Un altro pianeta".
Ci son andato da solo. Venerdì non potevo raggiunger gli altri e ieri il marito aveva una festa senza me.

Son stato molto male...

Film strano, che evidenzia tutti i pochi mezzi di cui è fatto, a cominciare dal "risparmio" su alcuni attori.
Però film bello, angosciante, coinvolgente, in grado di trascinare lo spettatore in una spirale d'atesa di finissima fattura.
Si attende la tragedia, si aspetta "una" fine consapevoli che qualcosa accadrà, con la convinzione che quella svogliatezza sulle facce di tutti (credo - e spero!- che la vacuità di certe interpretazioni non fosse solo causata dall'inesperienza degli attori, ma voluta) sia solo il preludio di un segreto inconfessabile che prima o poi verrà svelato.

E il segreto arriva col suo nome difficile: Morte.
Morte della felicità, del corpo, della speranza, del sorriso, dell'amore, del sesso, dell'intelligenza.

Un film sulla morte quindi, così come l'estate è la stagione della morte.

Mi ha emozionato questo "cinema".

Forse la sensazione sgradevole è stata innescata dai fazzoletti abbandonati qualche poltrona davanti a me per coprire tracce biancastre, segni di qualche pompino appena fatto.

Uscendo dal cinema e andando al tram è stato come una liberazione.
Il viaggio sui sedili di legno mi mostrava una città più sicura e certa dei cespugli difficili del litorale romano.

venerdì, novembre 07, 2008

Sere d'agosto

Ieri, ore 18.30, metropolitana.

Arrivato a Loreto scendo dalla verde e passo alla rossa.
Devo andare all'Esselunga di Porta Venezia a prender due cavolate e poi passerei alla Cineteca a vedere Fargo dei Cohen.

Sul vagone c'è un uomo molto bello e dal sorriso affascinante: una sorta di Fabrizio Corona coi capelli bianchi e corti e dall'abito gessato elegantissimo.
Lo guardo e poi mi giro verso la porta.

Alla partenza del treno lo sento chiedere: "tu sei attivo o passivo?".
Una vocetta risponde: "passivo...".
Al che non posso non guardare.
Il belloccio è vicino a un tipetto che avrà si e no 18 anni e sembra uscito da un film di Gus Van Sant, ma si vede dagli occhi che è una sorta di puttanella da rimorchio.
Il belloccio continua con la sua intervista barbarica: "vai spesso a conoscere gente lì?"
Il ragazzetto risponde: "dipende...".
Evidentemente arriveranno da qualche cinema porno di viale Monza.
Il belloccio sfiora con la mano le gambe del ragazzetto, poi gli sorride, lo guarda e dice: "ancora due fermate e ci siamo. Casa mia è vicino alla metro".
Il Corona gay vivrà a Palestro o San Babila... sti cazzi!

Arrivo a Porta Venezia e scendo.

mercoledì, novembre 05, 2008

Wudy l'aveva lunghissimo ma era sempre secco

La cosa divertente di questo Obama Day è sentire i comunisti (o ciò che è rimasto di loro) dire: "Certo che gli americani son sempre avanti con le idee...".

lunedì, novembre 03, 2008

Facce

A cosa serve Facebook?
Io mi son iscritto perchè le mie colleghe mi presentarono profili da esaminare chiedendomi: "ma questo è gay o no?".

Ora Facebook è utile per scoprire con quali amici degli amici si è stati a letto.
Il problema è quando si è stati nel letto dei fidanzati degli amici.

Lo si deve dire?