E fuvvi un giorno che passò furiando, quel bieco fantasma della guerra; allora udissi un cozzar d'armi, un saettar di spade, un tempestar di carri e di corsieri, un grido di trionfo e un uluante urlo e colà ove fumò di sangue il campo di battaglia, un luttuoso campo santo levarsì, e un'elegia di preghiere, di pianti e di lamenti.

sabato, settembre 30, 2006

Oggi

Io odio.

Fieramente odio.

Orgogliosamente odio.

Perchè odio!

venerdì, settembre 29, 2006

Un bicchiere di vino con un panino (2)

L'umore di ieri è durato fino all'1 circa.
Sarà stato lo scazzo, saranno state le canne, sarà stato il vino con L., sarà stato chissadioccheccosa che ad un certo punto ho iniziato a far l'isterica al telefono col povero Eu in trasferta dai parenti del sud.

"Tu con me dormi sempre, sei solo ed esci...." etc. etc. etc.

A pensarci ora mi sento demente, però fa tanto commedia Goldoniana mettersi ad urlare col fidanzato nel bel mezzo della notte da stonato :)


Una volta fra noi c'era la gelosia
doccie di intimità sbagli di biancheria
fare sesso e farlo spesso in cucina io e te
e ora siamo così due biscotti nel tè
e stiamo insieme perche fa chic

Fa chic lo so una coppia così
con lui che sà dire solo bugie
e lei che c'ha un amante boy scout
o fai così o altrimenti sei out

Uno studente squattrinato innamorato eri tu
e non quel brutto farabutto
che fa tutto e di più
un eschimese che in un mese si è tirato un egloo
la tua neve lo sai non è roba per me
per non amarsi non c'è cachè

Lo sò fa chic una coppia così
ma non ci stò in un mondo boutique
fà chic fa chic che si vede lo slip
lo sò fa chic ma io non sono così
no non siamo noi
perchè non siamo così
no no non siamo noi
perche non siamo così

Fà chic lo sò una coppia così
con lui che sà dire solo bugie
fa chic fa chic
che si vede lo slip
lo sò fa chic ma io non sono così
fa chic fa chic
ho più cerotti di te
e vedo solo bugie rose dentro di te
fa chic fa chic
ma noi non siamo così
no non siamo noi perchè non siamo così
no no non siamo noi perche non siamo così

(Song: Marcella Bella - Picture: Nan Goldin)

giovedì, settembre 28, 2006

Un bicchiere di vino con un panino

Questa mattina sono felice.
Perchè?

Heaven... I'm in heaven,
And my heart beats so that I can hardly speak.
And I seem to find the happiness I seek,
When we're out together dancing cheek to cheek.
(Music and words by Irving Berlin)

Picture by aa bronson

mercoledì, settembre 27, 2006

Mondo Crialese

Dov'è big Luciano?
Dove sta?

Big Luciano è la creatura divina/mostruosa che separa la vecchia terra con la nuova terra.
Big Luciano è la speranza di trovare, oltre esso, un futuro migliore: le pannocchie giganti, l'albero degli zecchini d'oro (quanto Pinocchio nel film), le galline grosse come case, il mare di latte.
Big Luciano è l'orco che scuote la nave e uccide i bambini.
Big Luciano è il viaggio di una vita, il preludio dell'incertezza.
Big Luciano è fortuna.
Big Luciano è dispensatore di fallimento.
Big Luciano è il preludio della divisione.

Ieri sera ho finalmente visto Nuovomondo di Emanuele Crialese: una folgorazione visiva come poche.

Prima la Sicilia fatta di rocce, streghe, uomini senza paura e donne bellissime e di una lingua musicale e magica.
Poi l'oceano (il big Luciano dei siciliani) con le nuove conoscenze, le paure, lo sporco, la puzza e la lotta per sopravvivere.
Infine l'America con i suoi ospedali, i dottori, i poliziotti, gli esami, la freddezza della gente e il pane bianco "che sembra di mangiar le nuvole".

Come nel precedente Respiro, il regista fa finire tutto nell'acqua, con una visione lattiginosa che ci confonde.

I contenuti possono piacere o meno, la storia può far riflettere e indignare, ma ciò che adoro di questo film sono le immagini.
Visivamente è emozionate, non una fotogramma poco elegante, non una visione che disturba.
Un ritorno al cinema come esperienza del vedere.

E' il mio film del 2006.

martedì, settembre 26, 2006

DiRitti

- Cliccare sull'immagine e PENSARE -

Tu prova ad avere un mondo nel cuore
e non riesci ad esprimerlo con le parole,
e la luce del giorno si divide la piazza tra un villaggio che ride e te, lo scemo, che passa,
e neppure la notte ti lascia da solo:
gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro.

(F. de André - Un matto)

lunedì, settembre 25, 2006

L'invasione delle ultradonne

Immaginate il mio accesso alla metropolitana stamattina trovandomi di fronte questa creatura:

Donna, si e no 28 anni.
Pallida.
Baffuta (ma di un baffo che più nero non si può).
Sandali di plastica neri.
Tonaca marrone con cordone bianco (munito dei soliti 3 nodi).
Velo nero (e tutti sanno che il nero e il marrone si amano come una siciliana che cucina melanzane fritte e un milanese che vive a yogurt).
Croce al petto d'acciaio inox che splendeva sotto le luci al neon sembrando l'occhio del divino.
Capelli crespi neri che fuoriuscivano dal velo.
Neo nero sulla fronte.
Rosario e libro delle preghiere in mano.
Recitava giaculatorie.

Mi sono spaventato.
Ho spiegazzato il mio City bagnato dal temporale e mi sono rifugiato nelle cosce dei calciatori che popolano le pagine del lunedì.

(P.S. Tra tre mesi sarà Natale)

giovedì, settembre 21, 2006

Giorgino, you are a star

Mi chiedo se l'articolo l'ha scritto lui.

Un sarto che fa il direttore di un giornale.
A questo punto vedrei bene Ferrara tagliare e cucire per Valentino.

E poi volere la felicità dei bambini quando tra le creazioni dello stilista ci sono pure gli abiti con diamanti per quella stronzetta di Barbie.
Voglio vedere chi, oltre a Lourdes Maria, se li può permettere.

Forse sarà sbagliato, ma tutte queste persone straricche che fan del bene sulle prime pagine dei giorniali mi dan fastidio...

mercoledì, settembre 20, 2006

Sempre allegri bisgogna stare

Apertura alla grande ieri della stagione teatrale al Piccolo, in cartellone lo spettacolo di Enzo Jannacci.

Teatro gremito, non una poltrona libera.
In platea signore e signori, ma anche moltissimi ragazzi (le balconate erano colme di liceali).
In seconda fila anche Cochi e Renato (salutati dal cantante con una battuta bellissima: "Quelli che vanno a Zelig perchè serve la pagnotta a fine giornata").

Applausi lunghi e convinti per un maestro che mescola in due ore di canzoni divertimento, tristezze, pensieri e riflessioni.

Una delizia per l'ascolto è il gruppo di musicisti, che accompagnano con nuovi arrangiamenti brani storici del cantante.

Pochi i posti disponibili per le prossime repliche, ma per chi può è un consiglio spassionato (esistono anche i last minute sul sito e gli ingressi da acquistare 5 minuti prima dell'inizio).

-----
Dal Corriere della Sera

Parole e musica, Jannacci racconta la sua Milano
Sul palco con il fedelissimo figlio Paolo: «Il teatro per me è una fumisteria, è entrare in un film, un po' vero e un po' surreale»
Enzo Jannacci prosegue con lo spettacolo «Teatro» il racconto della sua Milano, luogo privilegiato dal quale gettare uno sguardo sui vizi e le virtù dell’Italia di oggi. Con lui sul palcoscenico il figlio Paolo al pianoforte e fisarmonica, Daniele Moretto (tromba e flicorno), Sergio Farina (chitarra acustica), Ellade Bandini (batteria e percussioni), Marco Ricci (contrabbasso e violoncello). Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Filodrammatici. «Il teatro per me è una fumisteria, è entrare in un film, un po' vero e un po' surreale» spiega il cantautore. Il nuovo spettacolo di Jannacci è una ripresa e reinvenzione di quello che ha debuttato nmella scorsa stagione al Teatro Filodrammatici con il titolo, appunto, «Teatro».
Il mondo raccontato dal cantautore milanese, fatto di diseredati, senza tetto e poveracci, torna a popolare il palcoscenico, dando vita a un'emozionante magia teatrale, fatta di gesti, silenzi, parole e musiche. Ricordo e attualità si inseguono, si rincorrono, si sovrappongono, entrando in scena come allegorie visive. La satira più tagliente diventa denuncia di una società dove la voce del barbone solitario, con indosso le scarpe da tennis, è sovrastata da chi rivendica in città più campi da tennis, da golf e da polo. Una sezione ritmica (batteria, basso chitarra), il figlio Paolo al pianoforte e il suono malinconico di una tromba sono i compagni di viaggio di una voce inconfondibile del panorama artistico milanese e italiano, una voce che continua a sostenere fantasia, sentimento e pensiero come irrinunciabili diritti di tutti ed elementi fondamentali per dare un senso alla nostra vita.

martedì, settembre 19, 2006

Fiorin fiorello

Ieri sera ho lasciato la macchina (molto riconoscibile e personalzzata -sia dentro che fuori-, quindi chiunque in zona sa che è la mia) in una piazzetta dietro casa.
Scendendo con Eu ho chiuso il tutto e ci siam diretti verso casa.

La serata non ha previsto spostamenti by car, poichè ci si vedeva in un locale vicino per salutare A. che parte per Londra per la sua nuova avventura da studente in terra straniera.

Questa mattina torniamo a recuperare la macchina, e...

Sotto il tergicristallo del lato del guidatore (il mio) è infilato un fiore.

Bello questo fiore, piccolo e colorato, con delle foglioline sul gambo.
Era ancora vivo e fresco, dato che la notte è stata umida.

Faccio notare la cosa ad Eu, e...
Iniziano le domande su chi vive nei dintorni etc.

Stasera vedrò di riabbandonare la macchina nei dintorni :)

lunedì, settembre 18, 2006

Week end visionario

Week end di visioni quello appena passato (e pure umidiccio, forse un pò troppo, i panni han faticato ad asciugarsi).

Venerdì con mamma (perchè sabato è partita per le vacanze) a vedere "The Queen": magistrale trattato sul senso del potere e del cambiamento di questo perchè "tutto resti come prima".
Mamma entusiasta per i foulard Chanel della Elisabetta e per le bevute della regina madre.
Io divertito soprattutto a pensare come il "progressista" Blair sia di giorno in giorno diventato sempre più conservatore.

Sabato due appuntamenti: prima a messa e poi a teatro.
Nel primo caso mi sono scompisciato dalle risate accompagnando mia nipote alla messa prefestiva, celebrata da uno sbarbato pretino che spiegava il vangelo come Aldo Busi spiega i romanzi ad Amici; gli mancava solo il costume da scarafaggio come l'aveva l'autore presentando "La metamorfosi".
L'inizio di serata invece dedicato al teatro con il secondo spettacolo di Apritiscena.
Interessante la storia, anche se è inevitabile un poco di tristezza nell'assistere ad un racconto di immigrati, povertà, amori tragici e figli abbandonati.
Le attrici comunque son state molto convincenti (cosa che non ha fatto addormentare Eu).

Ieri visione più "leggera": "Pirati dei Caraibi: la maledizione del forziere fantasma".
Non ho mai visto un film così difficile.
Tornato a casa (dopo avero dormito piuttosto lungamente sulla poltrona del cinema), ho passato 40 minuti a letto con Eu cercando di farmi spiegare il film.
Sarà stata la giornata no di ieri (mal di testa fin dal mattino), sarà stato che non avevo visto il primo episodio, sarà che avevo un vicino rompicoglioni che rumoreggiava alle prese con: una confezione maxi di popcorn, un litro di Coca Cola e un sacchetto da mezzo chilo di dolci di zucchero (roba durata per due terzi del film), sarà che i mostri mi annoiano, sarà che gli inseguimenti dopo un pò son tutti uguali, il fatto è che ho dormito per tutta la seconda parte dell'opera.

venerdì, settembre 15, 2006

Sapessi com'è strano...

Ieri pomeriggio uscivo da Sant'Ambroeus (dove un caffè al banco costa 1.40 euro) e mi stavo dirigendo verso Burberry's per scegliere una camicia e un "impermeabile".
Si avvicina una signora che mi ricordava mia madre, solo un pò più piccola e con gli occhi tristi tristi.

La guardo...
Mi guarda...

In mano ha un sacchetto Golden lady di plastica con dentro della carta, in mano un ombrello (pioveva).
Vestita come una qualsiasi signora di 60-65 anni, occhiali, capeli grigi, pulita, ben tenuta, molto tenera, ma triste.

Si avvicina, gli occhi le si riempiono di lacrime e mi parla: "Signore, mi scusi, ma ho 68 anni, mi vergogno, non lo vorrei fare, ma non ho un soldo per mangiare, e vivere a Milano non è più possibile. Se mi da qualcosa lo spenderò al mercato, non comprerò altro".

Volevo piangere.
Non sapevo cosa dire.

Ancora oggi penso a quel viso e a quegli occhi tristi.

giovedì, settembre 14, 2006

Se il buongiorno si vede da msn

laollo: programmi per fine settimana?
FaVa: sabato di grandi lavori domestici, domenica di assoluto riposo e risparmio
laollo: anche tu in ristrettezze?
FaVa: già, e le ferie mi hanno dissanguato ulteriormente
laollo: io invece sono un colabrodo costante, mah...
FaVa: è un male comune. se non abbassano un pò i prezzi è un disastro
laollo: poi capisco facessi cose assurde, ma non è così
FaVa: ma dovremmo un pò avere il coraggio di ribellarci a certe imposizioni
laollo: beh se tu consideri i prezzi son da folli
FaVa: come esci di casa parte 20 minimo
laollo: dal giornale a un euro, la metro un euro, il pranzo 8 euro (senza mangiare)....
FaVa: ieri sera al cinema una coca maxi 4 euro, in proporzione è costato meno il cinema
laollo: una bevanda alcolica dai 6 ai 12 euro; il cinema 7, teatro non parliamone
FaVa: C. voleva andare a vedere george michael, gli ho detto di no!
laollo: poi le tasse. questo mese ho avuto: 111 euro di condominio, 85 di tassa rifiuti, 25 di condominio garage...
FaVa: io ho stipendio più che dimezzato da luglio a fine anno per le tasse, 2 mutui da pagare
laollo: lasem pert, sei riuscito a farmi venire l'angoscia (e la giornata era partita bene)
FaVa: :)

mercoledì, settembre 13, 2006

Alieni (2)

martedì, settembre 12, 2006

Ufficio di collocamento

Dopo la riunione di redazione mi sono concesso una passeggiata prima da Paul smith e poi da Armani in via Manzoni alla ricerca di idee per gli acquisti autunnali (ma considerato che già ho sforato il mio budget per i prossimi 10 anni con l'acquisto della casa mi sa che non comprerò nulla).

Nel secondo negozio vengo accolto dai soliti sorrisi dei soliti commessi che a 30 anni han la faccia che ha subito più lifting del sedere di Berlusconi, e che quando li vedo così tutti ingessati nei loro vestitini iper attillati non posso che ridere ricordandomeli (in buona parte) appostati nei bagni della statale a raccattar uomini per sveltine.
La musica assordante tra le stanze del negozio trasforma i vetri e le paillettes dei vestiti in una scenografia discotecara che sembra uscita dal Confession Tour di Madonna.

Dopo due minuti di navigazione libera tra gli scaffali dell'oceano Armani (quel signore che ha detto che ormai anche gli operai possono vestirsi con le sue creazioni, perchè tanto "un jeans a meno di 150 euro non lo vende più nessuno"), tutti i presenti vengono disturbati da un urlo sovrumano degno di Attila il flagggello di DDio.

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

E chi sarà mai?

Un commesso che ha continuato dicendo: "UNO SCARAFAGGIOOOOOOOOO, UNOOOOO SCAAAAARAAAAFAAAAGGIOOOOOOOOOOOOOO, QUALCUNO MI AIUTI, MI LIBERI".
E poi ancora grida, richieste d'aiuto, richieste di disinfestazione del locale, acqua, una sedia su cui sedersi per far passare lo spavento, etc.

Ora, se anche un microcefalo simile trova lavoro, mi chiedo quale sia l'agenzia per il reclutamento di mano d'opera a cui si rivolge il Giorgio.
Come minimo, se mi rivolgessi allo stesso ufficio, avrei la scrivania di Tronchetti Provera.

lunedì, settembre 11, 2006

La danse

Faccio cominciare la mia personalissima stagione teatrale con "Apritiscena": una manifestazione che fa respirare in città un'aria nuova sotto il profilo culturale, capace di mostrare spettacoli che (sebbene possano piacere o meno) stimolano lo spettatore a "scendere in campo" e esprimersi su ciò che ha visto.

Ritengo questa "l'inaugurazione" anche perchè le stagioni teatrali solitamente iniziano verso ottobre, quindi l'appuntamento di inizio settembre è il battesimo.

[A dire il vero quest'anno la mia stagione ufficiale inizierà il 19 settembre: ho preso l'abbonamento al Piccolo (220 Euri per 20 spettacoli, lo consiglio) e la prima è con Jannacci.]

La serata inaugurale del festival di teatro danza è stata una "maratona" serale di spettacoli/video/performance.
Inizio alle 21, fine all'1.

Ora, fermo restando il giudizio quasi totalmente positivo su ciò visto, devo confessare di aver avuto dei momenti di cedimento fisico e mentale.

Immaginate di iniziare la visione di uno spettacolo (tutt'altro che semplice e allegro sebbene affascinante) sul mito di Achille innamorato alle 24 in un teatro piuttosto caldo e in mezzo ad un pubblico che inizia a russare.
Dopo 15 minuti sembrava di stare in un ospizio per persone affette di narcolessia.

Per fortuna i prossimi spettacoli saranno soltanto uno per serata (e dureranno circa un'ora).

Tutto questo per consigliarvi di partecipare all'evento (se qualcuno fosse vicino a Crema o ci passasse), perchè sebbene ci si possa addormentare come me a mezzanotte, incavolarsi per le cose insensate come Eu, avere dei dubbi filosofici come A., esser entusiasti come il giornalista locale in vena di conquista delle fanciulle presenti, o trovare dei giudizi del tipo: "la danza è strana, ma le gambe della ballerina sono fantastiche" (di L.), l'esperienza vale la serata.

Un vento a trenta gradi sotto zero
incontrastato sulle piazze vuote
e contro i campanili
A tratti come raffiche di mitra
disintegrava i cumuli di neve
E intorno i fuochi delle guardie rosse accesi per scacciare i lupi
e vecchie coi rosari
E intorno i fuochi delle guardie rosse accesi per scacciare i lupi
e vecchie coi rosari
Seduti sui gradini di una chiesa
aspettavamo che finisse messa
e uscissero le donne
Poi guardavamo con le facce assenti
la grazia innaturale di Nijinski
E poi di lui s'innamorò perdutamente
il suo impresario
e dei balletti russi
E poi di lui s'innamorò perdutamente
il suo impresario
e dei balletti russi
L'inverno con la mia generazione
le donne curve sui telai vicine alle finestre
Un giorno sulla Prospettiva Nevski
per caso incontrai Igor Stravinski
E gli orinali messi sotto i letti per la notte
e un film di Eisenstein sulla rivoluzione
E gli orinali messi sotto i letti per la notte
e un film di Eisenstein sulla rivoluzione
E studiavamo chiusi in una stanza
la luce fioca di candele e lampade a petrolio
E quando si trattava di parlare
aspettavamo sempre con piacere
E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba
dentro l'imbrunire
E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba
dentro l'imbrunire
dentro l'imbrunire

venerdì, settembre 08, 2006

Viol(enz)A

la Repubblica - 8 Settembre 2006

Picchiati perché omosessuali
di Paola Cascella

Bologna, sassi contro due studenti Aggrediti con una spranga i giovani che camminavano abbracciati. I legali: le vittime sotto choc. L'Arcigay: Basta con questi raid

BOLOGNA - Luca e Vincenzo che camminano abbracciati, uno circonda le spalle dell'altro, lui lo tiene per la vita. Vanno verso la Salara, la sede del Cassero, il circolo Arcigay bolognese. Sono quasi le due di notte, ma c'è ancora gente che balla, che ascolta musica. È una delle tradizionali serate danzanti offerte dal circolo a uomini e donne. La coppia si ferma fra i cespugli ai bordi del viale di circonvallazione. Si accosta una macchina, scatta la punizione: volano sassi, qualcuno urla l'insulto più classico "finocchi di m...".

Sono in tre, dall'accento si direbbero slavi, uno tira fuori una spranga. Botte da orbi. Luca G., 23 anni, finisce a terra col naso rotto. È un attivista di Antagonismogay. L'altro, Vincenzo M., 26 anni, se la cava con qualche contusione. Sono studenti universitari fuorisede, Bologna la conoscono come una città civile e tollerante. Ora si sono chiusi in casa, il cellulare è spento. Dopo l'ambulanza del 118 e le cure al pronto soccorso dell'ospedale Maggiore, Luca non riesce a muoversi dal letto. E non solo per i lividi e la frattura al naso.

Tutti e due sono "letteralmente sotto choc per questa chiara aggressione a sfondo omofobico", spiega Cathy Latorre, dello staff legale subito messo a disposizione dal Cassero. Intanto, dal Comitato provinciale Arcigay arriva l'appello "a non sottovalutare l'ennesimo episodio di violenza" contro gli omosessuali. Ci tengono pure i ragazzi, "vogliono che si sappia - dice l'avvocato - sono stati pestati perché camminavano abbracciati senza nascondere la loro omosessualità".

Mercoledì notte non hanno reagito all'assalto scappando. Quando è cominciata la sassaiola hanno affrontato gli aggressori che erano ancora in macchina. "Che state facendo, che volete?". Quello che impugnava la spranga è stato anche disarmato mentre urlava i suoi insulti. Oggi si presenteranno davanti ai poliziotti della questura per firmare la denuncia. Latorre è convinta che debba essere riconosciuta "l'aggravante delle lesioni personali per motivi abietti".

Le aggressioni di queste settimane, non solo a Bologna, e non solo nei confronti degli omosessuali, impensieriscono il Comitato provinciale Arcigay. Molto preoccupato si dice il presidente Matteo Cavalieri: "L'ultimo caso omofobico si inserisce in un clima di generale violenza che sembra contraddistinguere questi ultimi mesi. Chiediamo che tali episodi non vengano sottovalutati, da anni i vertici di Arcigay si battono per un provvedimento legislativo che equipari i crimini contro gli omosessuali a quelli dettati da odio razziale, etnico, nazionale o religioso".

Per il parlamentare Ds Franco Grillini bisognerebbe "estendere la legge Mancino contro il razzismo anche ai delitti e alle violenze nei confronti delle persone omosessuali". Questa di Bologna "è solo l'ultima di una catena di delitti, violenze e intimidazioni ai danni degli omosessuali che fa dell'Italia un Paese fortemente a rischio per la vita, la sicurezza e la libertà della comunità Glbt (gay, lesbiche, bisex e transessuali). Purtroppo l'omofobia è coltivata con cura da organizzazioni politiche e clericali che non esitano ad usare un linguaggio violentissimo e razzista persino nelle campagne elettorali. Gruppi come Forza Nuova, per esempio, ma non solo loro evidentemente, fanno dell'omofobia e dell'odio antigay il loro principale cavallo di battaglia. Le conseguenze dell'omofobia politica si traducono poi facilmente in 'licenzà alla violenza".

giovedì, settembre 07, 2006

Joint(adventures)


Una brutta giornata,
chiuso in casa a pensare,
una vita sprecata,
non c'è niente da fare,
non c'è via di scampo,
quasi quasi mi faccio uno shampoo.

Uno shampoo?

Una strana giornata,
non si muove una foglia,
ho la testa ovattata,
non ho neanche una voglia,
non c'è via di scampo:
sì, devo farmi per forza uno shampoo.

Uno shampoo? Sì, uno shampoo.

schhh... scende l'acqua, scroscia l'acqua calda, fredda, calda... giusta!
Shampoo rosso, giallo, quale marca mi va meglio... questa!

Schiuma, soffice, morbida, bianca, lieve, lieve,
sembra panna, sembra neve...
La schiuma è una cosa buona, come la mamma,
che ti accarezza la testa quando sei triste e stanco,
una mamma enorme, una mamma in bianco!

Sciacquo, sciacquo, sciacquo...

Seconda passata.

Son convinto che sia meglio quello giallo senza... canfora!
I migliori son più cari perchè sono anti... forfora!

Schiuma, soffice, morbida, bianca, lieve, lieve,
sembra panna, sembra neve...
La schiuma è una cosa sacra, è una cascata di latte,
che assopisce questa smania tipica italiana,
è una cosa sacra: come una vacca indiana!

Sciacquo, sciacquo, sciacquo...
Fffffff... fon!

Lo shampoo - Giorgio Gaber (1972)

mercoledì, settembre 06, 2006

Breaking news - Sospetti

Certi cappelli nemmeno Paola Borboni li portava.
Eppoi non si dovrebbe sospettare...

Il trono è mio e lo gestisco io!

Ricordo che da piccolo il mio sogno era quello di vivere a casa del marito di Cenerentola.
Principi e principesse condannati alla felicità eterna erano ciò che volevo.
Oggi si scopre che le cose non stanno così, e a rimetterci sono sempre le sfigatissime donne.

E' nato l'erede del millenario trono giapponese.
Ok la festa e le congratulazioni, ma trovo incomprensibile che la principessa Aiko (così caruccia secondo me, terribilmente zuccherosa con questo cappottino rosa), figlia del primo erede in linea dinastica, debba lasciare lo scettro al poppante.

Immaginate di essere ad un passo dalla gloria eterna, di essere considerati eredi della divinità creatrice del tutto e, improvvisamente, vi svegliate di notte in preda al panico perchè sotto le vostre finestre migliaia di persone gridano festanti e la mamma vi dice "Ciccia, scusami, è stato solo un brutto sogno. Da domani tornerai a fare la sguattera, il trono è del tuo cugnetto".

Mi alzerei, indosserei camicia nera e pantaloni alla zuava, aprirei le persiane del celeste palazzo e urlerei dal balcone a quella marmaglia di celebrolesi: "Andate a laurà, barun. Mi dimetterò da pretendente al trono solo se mostrerete cosa ha lui che non ho io!".

Ma il discorso è vecchio, in un attimo la principessina scoprirebbe qual'è la differenza.
E pensare che sia questa, mette sinceramente i brividi.

martedì, settembre 05, 2006

Cines(ET)ismi

Oggi è stata pubblicata la notizia sulla ragazza più alta del mondo, dotata di enormi piedoni.

Curiosamente ho iniziato a leggiucchiare cosa riportavano i media asiatici sull'argomento.
Su China Daily trovo questo caso.

Sembra che ultimamente in Cina avvengano diversi casi simili.

Senza nulla dire sul problema delle ragazze (che almeno nel secondo caso verrà "risolto"), ciò che mi fa specie è l'istituzionalizzazione dell'evento e la sua burocratizzazione.
Per l'operazione interverrà l'esercito!
Guardate come sembrano scienziati pazzi questi medici.
Sembra il ritorno di Mengele.

lunedì, settembre 04, 2006

Une midinette en repos

Tempo di festa de l'Unità.

Sarà che i tortelli son buoni, sarà che si incontra tutti (ma proprio tutti) agli stand, sarà che si mangia con poco, sarà che si fanno pettegolezzi a go-go, sarà che la musica è decente, sarà che mi ricordo quando da bambino salivo sulla lambretta rossa di mio zio (fascista) che mi portava alla festa per mangiare il gelato (una cosa strana a forma di banana e dal gusto dell'omonimo frutto) mentre lui con i compagni cantavano canzoni che partivano da "Faccetta nera" e finivano con "Bandiera rossa", ma andarci mi diverte un sacco.

La foto qui sopra è stata scattata qualche giorno fa.
Ora, capisco che ormai a feste simili non ci si va per spirito di partito, o per un qualsivoglia senso etico, ma puramente per divertirsi, però un minimo di decoro è d'obbligo.

Qualcuno mi può spiegare che cazzo c'azzecca la borsa tutta pizzi e merletti della signora che si mangia le patatine fritte e si sbevazza una media con la festa dell'ex glorioso P.C.I. (il nome attuale del partito non lo ricordo)?

I due sembravano usciti da una parodia de "Le vacanze intelligenti" di Alberto Sordi.
Lei tutta perfettina con questa borsa che trattava come una reliquia per evitare che si sporcasse con vino etc., lui invece teutonico ed impassibile di fronte anche alle fisarmoniche che intonavano gli inni sovietici.

La borsa però è deliziosa, ha un qualche cosa che rimanda alle canzoni di Milva.

Cos'è, cos'è
che fa andare le filanda
è chiara la faccenda
son quelle come me

E c'è, e c'è
che ci lascio sul telaio
le lacrime del guaio
di aver amato te

Perché, perché
eri il figlio del padrone
facevi tentazione
e venni insieme a te

Così, così
è un sospiro ed uno sbaglio
son qui che aspetto un figlio
e a chiedermi perché

Tu non vivevi senza me
Ahi l'amore, ahi l'amore
prima sapevi il perché
ahi l'amore che cos'è

venerdì, settembre 01, 2006

PU(PA)zzo

andare
andare
andare
andare
andare
andare
andare
viaviaviaviaviaviavia

MANgiare

amore
amore
amore
amore
amore
amore
amore
forteforteforteforteforteforteforte

DOLOre

dormire
dormire
dormire
dormire
dormire
dormire
dormire
lentolentolentolentolentolentolento

GODere

sogni
sogni
sogni
sogni
sogni
sogni
sogni
pacepacepacepacepacepacepace

[dedicato a...]

(picture by Terry Richardson)