E fuvvi un giorno che passò furiando, quel bieco fantasma della guerra; allora udissi un cozzar d'armi, un saettar di spade, un tempestar di carri e di corsieri, un grido di trionfo e un uluante urlo e colà ove fumò di sangue il campo di battaglia, un luttuoso campo santo levarsì, e un'elegia di preghiere, di pianti e di lamenti.

giovedì, febbraio 14, 2008

Si, Violentami!

Poichè, come in ogni festa comandata, si preannuncia una giornata di merda, evitate le domande di rito.
Grazie!

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E vieni a casa mia, quando vuoi, nelle notti più che mai,
dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi.
Tanto sai che quassù male che ti vada avrai
tutta me, se ti andrà per una notte...
... E cresce sempre più la solitudine,
nei grandi vuoti che mi lasci tu!

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Fotografia: robertino mappletorphe

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Oh ma che ansia, sempre a lamentarti stai!

10:09 PM, febbraio 14, 2008

 
Anonymous Anonimo said...

minuetto il giorno di s.valentino sa di angusto presagio... rassicurami tesoro!!! la s.

3:32 PM, febbraio 15, 2008

 

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