Lavarsi le manine
Piove, piove, piove...
Cosa fare se non rintanarsi in casa?
Così ieri sera invece di aperitivizzare con un amico, ho raggiunto Eu e ci siam messi a litigare cucinando :)
Menu: panzerotti con prosciutto e formaggio.
La ricetta è dell'Eu, quindi chiedete a lui spiegazioni.
Si inizia con l'impasto: lessare 2 patate piccole, unire 330 gr di farina, un uovo, 8 gr di lievito di birra, 25 gr di burro, sale e zucchero. Impastare il tutto molto bene per almeno 15 minuti e far lievitare in un luogo senza correnti d'aria per 3 ore.
Io son arrivato dopo le 3 ore...
A questo punto si doveva preparare il ripieno, tagliando prosciutto e formaggio tipo provola silana o galbanino a pezzetti piccoli piccoli.
Operazione troppo poco concettuale per me, allora l'ho lasciata al maritino, mentre io mi dilettavo in scenate isteriche sulla farina sparsa per la cucina e leggevo un vecchio Agata Christie che con la pioggia va benissimo.
Mi son messo in gioco dopo una scena madre, degna di una Paola Borboni scatenata a teatro, che ha coinvolto pure i vicini di casa (che ieri sera dovevan venire a cena ma han dato buca rimandando tutto a mercoledì prossimo).
Si doveva infatti realizzare i panzerottini...
Eu preparava i dischetti di pasta, io li riempivo e chiudevo.
Non c'è stato un panzerotto che non sia stato criticato dallo pseudo Gualtiero Marchesi: ogni volta a dire che io non chiudevo bene i bordi!
Dopo aver realizzato il tutto, mentre la super Mona iniziava a sbraitare di fronte ai naufraghi dell'isola, i fagottini han riposato un'altra ora.
Apparecchiata la tavola e sistemato un buon bordeaux al centro ci siam dati alla frittura.
Si lancia il panzerotto nel pentolino colmo di olio bollente, si aspetta che si formi la crosticina da un alto e si gira il fagottino; si aspetta qualche minuto e poi lo si toglie e lo si fa riposare.
Una volta terminata l'operazione, dopo circa mille brontolii miei sulla puzza d'olio e sugli schizzi, e dopo aver aperto tutte le fineste e acceso incensi a go-go, la cena era pronta.
Finito il vino non restavano che i dolci: salame di cioccolato e crème caramel.