E fuvvi un giorno che passò furiando, quel bieco fantasma della guerra; allora udissi un cozzar d'armi, un saettar di spade, un tempestar di carri e di corsieri, un grido di trionfo e un uluante urlo e colà ove fumò di sangue il campo di battaglia, un luttuoso campo santo levarsì, e un'elegia di preghiere, di pianti e di lamenti.

giovedì, agosto 28, 2008

Pubblicità Progresso

Ma se in un posto di vacanza italiano, vi accorgeste che:
- i tabaccai si rifiutano di vendere francobolli da appiccicare sulle cartoline se non avete prima comprato da loro le carte da inviare;
- i ristoratori fingono di avere tutti i tavoli occupati prima di ospitare un cliente per poter così valutare se è degno o meno di sedersi tra i suoi "invitati" (cioè se il poveretto arriva dal "terzo mondo" o meno),
voi che fareste?

Io di fronte a questo spettacolo son esploso come un fuoco d'artificio al carnevale di Notting Hill.

Per una corretta informazione devo dire che i diversi episodi son accaduti sulla sponda lombarda del lago di Garda (zona che già di mio non amo molto...).
Pertanto sconsiglio a chi legge di frequentare luoghi così incivili e razzisti.

domenica, agosto 24, 2008

Cornish

Ritornato.
Virginia mi ha accompagnato per tutto il viaggio.
Il faro di St. Ives era di fronte a me e le pagine del libro sembravano lontanissime.

Fantastica la Cornovaglia, nonostante il pesce affumicato e cotto nel latte, le barchette pericolanti che sfidavano le onde dell'oceano in tempesta con me dentro aggrappato all'ultima speranza di sopravvivenza e il parco giochi costruito nel lembo più "estremo" dell'Inghilterra: Land's End.
Giorni di pioggia, vento, luoghi selvaggi, cibo ipergrasso e silenzio hanno caratterizzato il soggiorno a Penzance.
Non sarebbe male ripetere.

Londra invece dalla mia ultima visita è cambiata assai... in meglio.
Rimarrà sempre nel mio cuore lo sguardo fotocinetico di Boy George che sistemava i cd al Ghetto e si mescolava tra gli impasticcati presenti.
Mentre i muscoli di Rupert Everett che passeggiava per Old Compton Road il giorno dopo il gay pride (ecco, non capisco perchè a Londra si debbano fare gay pride estemporanei) invece son piuttosto fuori moda.
Inoltre la vita sul posto non è poi così cara, io son però riuscito a spender ugualmente un patrimonio :)

Fantastici invece come sempre gli italiani.
Se in Cornovaglia ne abbiam trovati solo 5, a Londra sembrava di stare in Corso Buenos Aires a dicembre.
Son pure inciampato in Simona Marchini (simpaticissima) in Conduit Street mentre entravo dalla Westwood.

Sul fronte italiani ecco un piccolo episodio accaduto alla Tate "nuova versione" (carina, ok, ma piuttosto disordinata come esposizione).
Er_Padre (romano): "Emmmmmmò mmmmme dddevi spiegà che vor dì ste quadro" (trattasi di un Picasso)
Er_fijjjo: "A pà vedi..." e appoggia un dito sul quadro
Er_Padre (urlando mollandogli un sonoro scapaccione): "Mmmmò se nun togli quer dito te mollo 'nu scapaccione che ttte sente pure la Reggggina ar palazzo".
Tutti i presenti hanno assistito curiosi a quella che sembrava una performance di arte contemporanea.

venerdì, agosto 08, 2008

Il mare d'inverno è una piscinetta per gay impasticcati di juissance

Ok, siam arrivati alla fine di questo anno scolastico.
Tra due ore iniziano le ferie.

Prima di partire per le lande della Cornovaglia voglio salutarvi con un piccolo indovinello, facilissimo da indovinare come i quiz di Pupo.

Ho posto la medesima domanda a due soggetti, che ovviamente han dato due risposte diverse.
Sta a voi indovinare la mamma di ciascuna risposta.

I soggetti in questione sono:
- Alebino: splendido veronese dalla carnagione chiara e dagli occhi vispi;
- Perochan: teutonico bresciano dalla mente fine e dal capello sbarazzino.

La domanda a loro posta è stata: "Per te essere gay che significa?".

Risposte
A) Non lo so, essere me.
B) Ha tutta l'aria di una domanda seria e ciò mi inquieta... Comunque significa avere un punto di vista diverso, più ampio.

Chi avrà risposto cosa?

A presto con la soluzione, nel frattempo: buone vacanze colme di peccato a tutti.

giovedì, agosto 07, 2008

Spegnere una sigaretta nel cervello dei cretini

I giorni passano lenti.
Organizzo il mio prossimo soggiorno inglese, ma nessuna grande novità.
Pigramente riposano i pensieri.

mercoledì, agosto 06, 2008

L'isteria del colon

Ieri sera son andato a dormire a Crema poichè dovevo organizzare alcune cose da mamma.

Stamattina mi sveglio piuttosto di buon umore, faccio colazione, mi sistemo, chiudo casa, prendo la macchina e mi avvio verso Milano.
Ore otto circa.
Marcio per la mia strada in perfetta regolarità: velocità sui 70 km/h, fari accesi, cintura di sicurezza allacciata, auricolare del cellulare inserito, ...
Improvvisamente alla macchina di fronte a me compare un camion iperlento.
Questo accosta e inizia a far passare le macchine retrostanti.
Prima passa il mezzo di fronte al mio, poi passo io.
In terra la riga di mezzeria non è continua.

Appena finisco il sorpasso noto una macchina della Guardia di Finanza accostata fuori dalla sede stradale.
Il gendarme allunga la palettina rossa e mi dice d'accostare.
Il tipo in questione avrà circa 25 anni, burinozzo.
Si avvicina a gambe larghe, sembra che gli pruda il culo a tener le chiappe chiuse, come quando l'amplesso è troppo focoso e brucia il buchetto.
Si toglie i Ray Ban d'ordinanza e mi chiede con un accento spiccatamente romano da fagioli in bocca e film da commedia pecoreccia italiana anni settanta.

Lui: ma 'ndo ha attraversato lei che riga c'era?
LaO (algido come Gloria Swanson): tratteggiata.
Lui: che vuole imbrojjare? che riga c'era?
LaO: le ripeto: tratteggiata, la riga continua è iniziata dopo...
Lui: anvede... e che riga c'era quando finistE di sorpassare?
LaO (tipo Bette Davis in "Piano Piano dolce Carlotta): ancora tratteggiata, la riga continua iniziava dopo
Lui: ma me sta a pija in giro? scenda dalla maChina e me faccia vedé...

Con la lentezza di un'odalisca abbandono la mia vettura sotto gli occhi indagatori dell'altro gendarme e mi avvicino al romano rincojonito.

Lui: e 'mmmo mmme dica: 'ndo sta la riga tratteggiata qui?
La strada ha una leggera pendenza e da dove siamo noi non si vede la fine della riga tratteggiata e l'inizio di quella continua.
LaO (come una Rotten Mayer d'oltralpe): scusi se mi permetto, ma la mia vista non mi consente di individuare il punto esatto del cambio di linea, forse lei è dotato di uno sguardo più acuto del mio e noterà che all'altezza di quel cartello bianco la linea cambia...
Lui: è siGuro?
LaO (sperando di non dir minchiate): certo, andiamo a far due passi fino al cartello?

Dopo 3 passi il finanziere si accorge che la linea da continua diventa tratteggiata.
Al che si avvicina l'altro genio del posto di blocco: un sessantenne dall'accento campano e con due baffoni alla Maurizio Costanzo anni ottanta.
L'altro: ma allora è tratteggiata?
Lui: 'mmmo pare de sì
L'altro: e gli altri di prima?
Lui: mmmica 'mpotevo saperlo, no?
L'altro: fall'annare
Lui: vada, vada... buonagiornata

Volevo rispondere qualcosa tipo: "ho un oculista da suggerirle", ma era già tanto aver evitato la multa.
Chi avviserà gli altri multati?

E comunque gli uomini di Stato son tutte braccia rubate al lavoro nelle latrine.

martedì, agosto 05, 2008

Lucio

Milano vicino all'Europa
Milano che banche che cambi
Milano gambe aperte
Milano che ride e si diverte

Ieri sera son tornato a casa e ho scoperto che su 50 appartamenti solo 8 erano vivi.
Gli altri sembravan abbandonati dopo l'esplosione di una bomba atomica.
Un silenzio inusuale riempiva il cortile.
Dei bambini indiani correvano.
Quella Milano era poco europera.
Io, i due fratelli anziani del quarto piano e la barista del terzo eravamo gli unici europei rimasti.
Ho preso la bicicletta e son uscito.
Le banche erano i soli esercizi senza avere il cartello "chiuso per ferie".
A Benedetto Marcello le prostitute iniziavano il turno serale, forse loro sono le colonne che tengon in piedi la città d'agosto.
Il Mono è chiuso, il parco sonnecchiava, corso Venezia era insolitamente libero.
Qualche cingalese vendeva aereoplanini in piazza San Babila, si divertivano.

Milano che quando piange
piange davvero
Milano Carabinieri Polizia
che guardano sereni
chiudi gli occhi e voli via
Milano a portata di mano
ti fa una domanda in tedesco
e ti risponde in siciliano

Città vuota e ciabatte ai piedi, svedesi e tedeschi dalla pelle arrossata che ascoltavano un cantante napoletano con la sua orchestrina improvvisata.
La ruota difficilmente superava le pietre di Via Torino.
Le Colonne eran inaccessibili, son corso giù per il Parco e i gendarmi fermavan dei ragazzi allegrotti.
Un barbone si lamentava disperandosi, nessuno lo ascoltava.

Milano sempre pronta al Natale
che quando passa piange
e ci rimane male
Milano sguardo maligno di Dio
zucchero e catrame

Via De Amicis: nessuno.
Un furgone dell'Esselunga portava la spesa a casa come Babbo Natale i pacchi il 24 dicembre.
Si è fermato sul marciapiede, ho dovuto evitarlo.
Sant'Ambrogio e l'Università, ricordi strani si addensavano in testa, ho pedalato veloce lungo via Carducci e son fuggito via...

Milano ogni volta
che mi tocca di venire
mi prendi allo stomaco
mi fai morire
Milano senza fortuna
mi porti con te
sotto terra o sulla luna

Quell'ago infilato in terra a me piace, potrebbe essere trasformato in uno scivolo e divertirebbe tutti.
Al semaforo si poteva passare anche senza aspettare il verde, non c'era nessuno...
La Fossa era stranamente vuota, solo qualche rumeno in attesa di fare affari si toccava il pacco custodito da dei jeans sporchi.
Una volta qui c'era una folla.
La prima volta che ci venni mi spaventati tantissimo, non sapevo cosa fosse questo posto.
Superai un cespuglio e una decina di uomini stavano scopando con un ragazzetto che, incurante delle malattie, si faceva riempire e ricoprire di sborra.
Sopra la sua testa, sul ponte, passavano allegri bambini nel passeggino.

Milano tre milioni
respiro di un polmone solo
Milano che come un uccello
gli sparano
ma anche riprende il volo

Il Living all'Arco della Pace sembrava un bar di paese, Sempione era animato solo dai vecchietti che ballavano il liscio sotto il tendone del comune.
I soliti magrebini persi in un trip malfatto di alcol e chissà cosa vomitavano l'uno addosso all'altro.
Una puzza dolce si faceva largo.

Milano piovuta dal cielo
tra la vita e la morte
continua il tuo mistero

lunedì, agosto 04, 2008

Visti da fuori gli operai dell'Unicredit sembrano tutti uguali, quelle giacche e cravatte li fan sembrare dildi sporchi dopo l'uso

Propongo alla Ministra Carfagna un editto per difendere le mogli in vacanza.

Ultimamente sui soliti siti arrivan con più frequenza messaggi del tipo: "Ciao, ti va di scopare?".
Questo perchè in città c'è meno gente e quindi tutti raschiano il fondo del barile pur di trovare un pisello che perlustri i loro bassifondi anali.
Succede però che si scopre che questi messaggi nascondono anche una seconda parte relativa a case libere per vacanza.
Chiedendo chi è in vacanza e lascia la casa libera (pensando solitamente agli inquilini o ai genitori), la risposta spessissimo è: "mia moglie è via coi bambini, quindi io mi diverto".

Mi sovvengono tre domande:
A - Perchè gli sposati son tutti passivi?
B - Quanto lavoro faranno questi poveretti per far sparire ogni traccia?
C - Ma le mogli si faranno qualcuno in vacanza?

venerdì, agosto 01, 2008

I would project myself like Jackie Kennedy

L'estate è il fiorir dei lavori stradali.
L'estate è la stagione degli operai ANAS mezzi nudi e bruciati dal sole che spalmano asfalto bollente.
L'estate è il dolce passeggiar in macchina e ammirare dei muscoli che sembran usciti da un quadro di Caravaggio.
L'estate è il sogno di una vasca gelida dove immergere il lavoratore raccolto dal cantiere e farlo rilassare.

L'estate è la stagione delle notti senza sonno...