Lucio
Milano vicino all'Europa
Milano che banche che cambi
Milano gambe aperte
Milano che ride e si diverte
Ieri sera son tornato a casa e ho scoperto che su 50 appartamenti solo 8 erano vivi.
Gli altri sembravan abbandonati dopo l'esplosione di una bomba atomica.
Un silenzio inusuale riempiva il cortile.
Dei bambini indiani correvano.
Quella Milano era poco europera.
Io, i due fratelli anziani del quarto piano e la barista del terzo eravamo gli unici europei rimasti.
Ho preso la bicicletta e son uscito.
Le banche erano i soli esercizi senza avere il cartello "chiuso per ferie".
A Benedetto Marcello le prostitute iniziavano il turno serale, forse loro sono le colonne che tengon in piedi la città d'agosto.
Il Mono è chiuso, il parco sonnecchiava, corso Venezia era insolitamente libero.
Qualche cingalese vendeva aereoplanini in piazza San Babila, si divertivano.
Milano che quando piange
piange davvero
Milano Carabinieri Polizia
che guardano sereni
chiudi gli occhi e voli via
Milano a portata di mano
ti fa una domanda in tedesco
e ti risponde in siciliano
Città vuota e ciabatte ai piedi, svedesi e tedeschi dalla pelle arrossata che ascoltavano un cantante napoletano con la sua orchestrina improvvisata.
La ruota difficilmente superava le pietre di Via Torino.
Le Colonne eran inaccessibili, son corso giù per il Parco e i gendarmi fermavan dei ragazzi allegrotti.
Un barbone si lamentava disperandosi, nessuno lo ascoltava.
Milano sempre pronta al Natale
che quando passa piange
e ci rimane male
Milano sguardo maligno di Dio
zucchero e catrame
Via De Amicis: nessuno.
Un furgone dell'Esselunga portava la spesa a casa come Babbo Natale i pacchi il 24 dicembre.
Si è fermato sul marciapiede, ho dovuto evitarlo.
Sant'Ambrogio e l'Università, ricordi strani si addensavano in testa, ho pedalato veloce lungo via Carducci e son fuggito via...
Milano ogni volta
che mi tocca di venire
mi prendi allo stomaco
mi fai morire
Milano senza fortuna
mi porti con te
sotto terra o sulla luna
Quell'ago infilato in terra a me piace, potrebbe essere trasformato in uno scivolo e divertirebbe tutti.
Al semaforo si poteva passare anche senza aspettare il verde, non c'era nessuno...
La Fossa era stranamente vuota, solo qualche rumeno in attesa di fare affari si toccava il pacco custodito da dei jeans sporchi.
Una volta qui c'era una folla.
La prima volta che ci venni mi spaventati tantissimo, non sapevo cosa fosse questo posto.
Superai un cespuglio e una decina di uomini stavano scopando con un ragazzetto che, incurante delle malattie, si faceva riempire e ricoprire di sborra.
Sopra la sua testa, sul ponte, passavano allegri bambini nel passeggino.
Milano tre milioni
respiro di un polmone solo
Milano che come un uccello
gli sparano
ma anche riprende il volo
Il Living all'Arco della Pace sembrava un bar di paese, Sempione era animato solo dai vecchietti che ballavano il liscio sotto il tendone del comune.
I soliti magrebini persi in un trip malfatto di alcol e chissà cosa vomitavano l'uno addosso all'altro.
Una puzza dolce si faceva largo.
Milano piovuta dal cielo
tra la vita e la morte
continua il tuo mistero
4 Comments:
che bella quella canzone!
quasi quanto il tuo post!
:*
7:05 PM, agosto 05, 2008
Sei ingaggiato come paroliere!
10:22 PM, agosto 05, 2008
Deve essere proprio desolante Milano in questi giorni! È il secondo post che leggo stasera sull'argomento e sono uno più dilaniante dell'altro.
10:54 PM, agosto 05, 2008
@ paciu
grazie tesoretto, un bacio a te :)
@ pero
scriverò meglio di Malgioglio!
@ timpa
ma a me questa Milano piace tantissimo...
3:25 PM, agosto 06, 2008
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