E fuvvi un giorno che passò furiando, quel bieco fantasma della guerra; allora udissi un cozzar d'armi, un saettar di spade, un tempestar di carri e di corsieri, un grido di trionfo e un uluante urlo e colà ove fumò di sangue il campo di battaglia, un luttuoso campo santo levarsì, e un'elegia di preghiere, di pianti e di lamenti.

giovedì, settembre 25, 2008

La vendetta di un uomo chiamato CF

Alla fine Cavallo tira giù la lampo, infila la mano nei calzoni e, con un gesto teatrale, lo tira fuori. Il braccio di un bambino che tiene in mano una mela. Deve averlo detto Tennessee Williams, ma non sono sicuro. Le vene risaltano come in una mappa in rilievo dell'Amazzonia, peserà dieci chili, e ha l'aria di aver bisogno di tutto il sangue del corpo solo per riempirsi. E' un cazzo da combattimento. La folla rimane senza fiato. Le bocche si spalancano di fronte a tanta magnifecenza. Io sono steso, come quando ho visto per la prima volta il Grand Canyon. Si scopre che Cavallo ci guadagna sopra da quando aveva dieci anni: la sorella maggiore faceva pagare un quarto di dollaro alle sue amiche per darci un'occhiata. Già prima del suo quattordicesimo compleanno su quell'organo straordinario si reggevano le sorti di tutta la famiglia. Nessuno sa quanti anni abbia Cavallo, ma di sicuro intasca fiori di dollari. Uomo, donna, non fa differenza - se hai i soldi puoi stare con Cavallo. Per farselo proprio mettere dentro ci vogliono un sacco di dollari, ma puoi pagare anche solo per guardarlo, per toccarlo o quel che ti pare. Basta pagare. Ora si lancia a raccontare di uno che gli ha dato tre testoni perchè gli stronifasse l'affare sui piedi. Cavallo dice che è stat un'ottima lezione di economia, perchè lui non voleva farlo, quindi ha continuato a dire no, e più lui diceva no, più il tipo alzava l'offerta, finchè a un certo punto è arrivato a tre testoni e lui ha detto sì. Vien fuori che sono stati i soldi più facili che abbia mai guadagnato: glielo ha strfinato per trenta secondi sui piedi, il tipo ha sborrato ed ecco fatto. "Tre testoni per trenta secondi di lavoro... porca miseria, la mia mamma sarebbe orgogliosa. ha sempre detto che avrei sfondato nel mondo dei bianchi."

Da "Un pollastro a Hollywood" di David Henry Sterry - Adelphi (2008)

Un libro entusiasmante.
Può sembrare stupido, ma in realtà disegna un ritratto degli Stati Uniti di qualche decennio fa che non è niente male.
Poi caruccio l'autore, che all'epoca dei fatti aveva 16 anni.
Beh, se vi passa tra le mani, leggetelo.

7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

E due... ero curioso di leggerlo, appena ho un attimo provvedo (così come per il film :P)

2:39 PM, settembre 25, 2008

 
Blogger byb said...

avevo già letto il paragone del braccino, da qualche parte, ma non ricordo dove.

3:29 PM, settembre 25, 2008

 
Anonymous Anonimo said...

Il paragone è di Truman Capote, in "Ritratti dialogati" (di preciso nel racconto "Giardini nascosti").
E anche "Un pollastro a Hollywood" è davvero meritevole (uh, e come mi sono studiato attentamente la foto di copertina).

6:14 PM, settembre 25, 2008

 
Anonymous Anonimo said...

Quel David Henry Sterry è davvero caruccio... specialmente in quella foto in cui indossa la tshirt con scritto ?oundtable alma.

12:15 AM, settembre 26, 2008

 
Blogger laollo said...

@ falcon
su, su, trova il tempo!

@ byb/watkin
quindi siete fans di Capote? (bravo Watkin).
è lo scrittore che più uso per curar la depressione.

@ watkin/vanity
ma voi siete riusciti a capire la scritta sulla maglietta?

11:29 AM, settembre 29, 2008

 
Blogger byb said...

mmm
non sono così colto.
avrò letto come citazione, da qualche parte. forse in qualche articolo.
credo.
O.o

2:44 PM, settembre 29, 2008

 
Blogger laollo said...

ahahahah :*

3:35 PM, ottobre 02, 2008

 

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