E fuvvi un giorno che passò furiando, quel bieco fantasma della guerra; allora udissi un cozzar d'armi, un saettar di spade, un tempestar di carri e di corsieri, un grido di trionfo e un uluante urlo e colà ove fumò di sangue il campo di battaglia, un luttuoso campo santo levarsì, e un'elegia di preghiere, di pianti e di lamenti.

martedì, settembre 16, 2008

No a finocchie da mercato

Dopo i tentativi andati a vuoto causa troppa ressa nell'unico cinema di Milano che lo proietta, finalmente ieri ho visto "Pranzo di Ferragosto".

Film fresco come un film veramente giovane può essere, "Pranzo di Ferragosto" è imperdibile.
Le vecchine son esilaranti con le loro vene varicose, il Domperidone per la gastrite e la voglia di sesso che a ottantanni non è smarrita.
Ma le qualità maggiori sono quelle della regia (semplicissima e accattivante) e delle colonna sonora (che unisce le scene con una musica apparentemente slegata dal contesto).
Non si deve dimenticare inoltre la durata: un'ora e qualcosa densa e piena, senza fronzoli inutili e ritorni su situazioni già viste e inadatte al racconto.

Il film l'ho visto con mamma, che è ospite da me per due giorni.

Ora: andare al vedere un film sulla vecchiaia "scomoda" accompagnati da una madre quasi settantenne col bastone e i capelli grigi è piuttosto forte, sapete?
Ero seduto sulla poltroncina in mezzo a molta gente che sghignazzava (me compreso) e diceva: "Quella vecchia sembra la zia Lucia" e che, subito dopo, si immalinconiva di fronte alla scena tragica dei figli che non sopportan più i genitori troppo "adulti" e pensavo che anche la mia vicina di posto tra poco sarà simile a quelle donne (in realtà mia mamma somiglia un pò alla mamma del dottore all'interno del film, anche come carattere).
Una malinconia strana si è impossessata di me.
Ho visto la vecchiaia e la fine che arrivavano, la solitudine che inevitabilmente ti rapisce quando i giorni non posson essere altro che letto, televisione e qualche pastina non condita come pranzo.

Devo dire che anche mamma, nonostante abbia apprezzato tantissimo il film e abbia sorriso, un pò è stata rapita dalla storia.
Ci deve aver pensato non poco alla storia, tanto che ieri sera a cena era piuttosto agitata.

Il film rivela con una splendida parabola l'eccezionale fragilità della vecchiaia e al comtempo la straordinaria vitalità di questa fase della vita. Proprio per questo può esser "difficile".
Ma merita senza dubbio la visione.

Se film come "Pranzo di Ferragosto" sono esempio del nuovo cinema italiano, beh: benvenuti!

6 Comments:

Anonymous Anonimo said...

ai incuriosito :D

12:03 PM, settembre 16, 2008

 
Anonymous Anonimo said...

Per la LaoMamma e la PeroMamma.

"Le foglie morte cadono a mucchi...
Vedi : non ho dimenticato.
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi, e i rimpianti
e il vento del nord porta via tutto
nella più fredda notte che dimentica
Vedi : non ho dimenticato
la canzone che mi cantavi."

12:10 PM, settembre 16, 2008

 
Anonymous Anonimo said...

Per forza t'é piaciuto: tutti tuoi coetanei i protagonisti :P

12:43 PM, settembre 16, 2008

 
Anonymous Anonimo said...

mi è piaciuto tanto anche a me, anche se fa venire un po' il magone

1:23 PM, settembre 17, 2008

 
Blogger laollo said...

@ falcon82
ti invito a soddisfare la tua curiosità

@ pero
ma io la PeroMamma la voglio conoscere... mi deve un ossobuco :P

@ zeroshin
ma il gerontofilo non eri tu?

@ liquido
più che magone, magonissimo!

4:41 PM, settembre 17, 2008

 
Anonymous Anonimo said...

Lo vedrò durante il fine settimana. Ma mi è già venuto il magone guardando il trailer.
Adoro la 93enne con la folta capigliatura cotonata.

4:18 PM, settembre 18, 2008

 

Posta un commento

<< Home