E fuvvi un giorno che passò furiando, quel bieco fantasma della guerra; allora udissi un cozzar d'armi, un saettar di spade, un tempestar di carri e di corsieri, un grido di trionfo e un uluante urlo e colà ove fumò di sangue il campo di battaglia, un luttuoso campo santo levarsì, e un'elegia di preghiere, di pianti e di lamenti.

venerdì, gennaio 26, 2007

Stile

E così alla Scala si potrà andare solo ingiacchettati e incravattati.

Mah...
Ritengo che il teatro, qualsiasi tipo di teatro, sia fatto per la gente, per il popolo, per gli spettatori, per tutti.
Una scelta simile non può che allontanare molte persone da questo mondo.
Allontanarle non tanto dagli spettacoli, dalla partecipazione ad essi, ma allontanarle mentalmente, ideologicamente.

In questo modo chi non va a teatro (qualsiasi esso sia, non solo quello milanese) per "carenze" culturali, sociali, etc, non potrà che pensare: "Ok, quella è una cosa per ricchi incravattati e signore in abito da sera, non fa per me!".

I teatri nascono per strada, non sopravvivono in riserve indiane.

Vi è però un secondo aspetto da considerare, che può giustificare la scelta scaligera, ma anche far rabbrividire: il fatto che andare in alcuni teatri (Scala in primis, ma anche molti altri), sia ormai solo un evento mondano (vado per vedere gente e per farmi vedere), oppure un'attività come passare un pomeriggio a Gardaland.
In questo caso la scenografia e il costume vengono prima di tutto, perchè lo scopo da perseguire è suscitare meraviglia e appagamento in chi compra un biglietto a 200 euro, senza capire una minkia lessa di ciò che vede.

Credo che questa, forse, sia l'unica ragione del provvedimento.

---

Cantilenano le brigate dei vecchi
la stessa litania.
Compagni!
Sulle barricate!
Barricate di cuori e di anime.
È vero comunista solo chi ha bruciato i ponti della ritirata.
Basta con le marce, futuristi,
un balzo nel futuro!
Non basta costruire una locomotiva:
fa girare le ruote e fugge via.
Se un canto non saccheggia una stazione,
a che serve la corrente alternata?
Ammonticchiate un suono sopra l'altro,
e avanti,
cantando e fischiettando.
Ci sono ancora buone consonanti:
erre,
esse,
zeta.
Non basta allineare,
adornare i calzoni con le bande.
Tutti i soviet insieme non muoveranno gli eserciti,
se i musicisti non suoneranno la marcia.
Portate i pianoforti sulla strada,
alla finestra agganciate il tamburo!
Il tamburo
spaccate e il pianoforte,
perché un fracasso ci sia,
un rimbombo.
Perché sgobbare in fabbrica,
perché sporcarsi il muso di fuliggine,
e, la sera,
sul lusso altrui sbattere gli occhi sonnacchiosi?
Basta con le verità da un soldo.
Ripulisci il cuore dal vecchiume.
Le strade sono i nostri pennelli.
Le piazze le nostre tavolozze.
Non sono stati celebrati
dalle mille pagine del libro del tempo
i giorni della rivoluzione!
Nelle strade, futuristi,
tamburini e poeti!

Ordinanza all'esercito dell'arte - Vladimir Vladimirovič Majakovskij

6 Comments:

Anonymous Anonimo said...

E' anche vero che la Scala rimane un posto dove non è consigliabile andare in scarpe da tennis e jeans...

10:31 AM, gennaio 26, 2007

 
Anonymous Anonimo said...

E' un evento. Per la prima volta sono d'accordo con te. Credo però che prima di preoccuparsi del provvedimento giacca e cravatta bisognerebbe guardare a quei 200 euro che tu dici. Io per esempio non ho mail la possobilità di vedere opere vere e proprie che qui danno solo al Teatro Massimo. Un biglietto oscilla dai 500 ai 1000 euro. zero agevolazioni per studenti o ragazzi...non mi resta che la prosa.

11:29 AM, gennaio 26, 2007

 
Anonymous Anonimo said...

L'abito scuro alla prima è una cosa giusta.
Mentre certe volte "giacca e cravatta" son tutt'altro che eleganti e non credo che solo persone diun certo "rango" ne possiedano una (o due).
Secondo me son solo polemiche stupide...


Eu

11:32 AM, gennaio 26, 2007

 
Blogger laollo said...

@ sw4n
certo, però secondo me è il caso di sfatare questi luoghi comuni.
uno va come vuole...

@ patroclo
bravo Patroclo!
il problema del costo dei biglietti lo condivido.
dio mio, l'Aida è costata un'enormità per pochissime repliche costosissime.
che senso ha?
esiste l'Arcimboldi, perchè non viene usato per aumentare le replice e favorire l'avvicinamento all'opera anche di altre persone?

@ eu
se dico piccolo borghese è sufficiente?
:D

12:21 PM, gennaio 26, 2007

 
Anonymous Anonimo said...

Eu ha ragione... non sempre giacca e cravatta sono sinonimo di eleganza... e classe.

7:35 PM, gennaio 26, 2007

 
Blogger laollo said...

@ vanity
condivido le tue riflessioni, ma eu si riferiva più che altro (penso) a caratterizzazioni "sociali" che di "stile".

9:41 AM, gennaio 29, 2007

 

Posta un commento

<< Home