E fuvvi un giorno che passò furiando, quel bieco fantasma della guerra; allora udissi un cozzar d'armi, un saettar di spade, un tempestar di carri e di corsieri, un grido di trionfo e un uluante urlo e colà ove fumò di sangue il campo di battaglia, un luttuoso campo santo levarsì, e un'elegia di preghiere, di pianti e di lamenti.

martedì, gennaio 23, 2007

Io (pro)creo

Le assai meno numerose coppie omosessuali in buona parte vogliono a loro volta rimanere un fatto esclusivamente privato e riservato; altre invece sembrano costituire il principale motore della pressione per il riconoscimento legale delle unioni di fatto, con cui intenderebbero aprire, se possibile, anche la strada per il matrimonio.
Nel pieno e doveroso rispetto per la dignità e i diritti di ogni persona, va però osservato che una simile rivendicazione contrasta con fondamentali dati antropologici e in particolare con la non esistenza del bene della generazione dei figli, che è la ragione specifica del riconoscimento sociale del matrimonio.

Consiglio Episcopale Permanente
Roma 22 - 25 gennaio 2007
Prolusione di Sua Em.za il Card. Camillo Ruini, Presidente della CEI
(Testo completo)

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GIASONE:
Donna esecrata, piú d'ogni altra a me
e ai Numi infesta, e a tutti quanti gli uomini,
che cuore avesti di vibrar la spada
sui fig1i tuoi, che partoristi, e me
orbo di figli e misero rendesti,
e dopo ciò, dopo compiuta un'opera
piú d'ogni altra esecranda, e Sole e Terra
guardare ardisci? L'esterminio a te!
Or fatto ho senno: allor senno non ebbi,
che dalla casa e dalla patria barbara
tua, nella patria mia t'addussi, in Ellade,
o traditrice di tuo padre, e della
terra, che ti nutriva, o gran flagello.
I Numi contro me spinsero il Dèmone
che te punir dovea: ché il tuo germano
al focolare presso ucciso avevi,
quando ascendesti il legno d'Argo bello.
Tale il principio fu. Poscia, a quest'uomo
fosti consorte, e generasti figli,
e sterminati li hai, per gelosia
dell'amplesso e del letto. Oh, niuna tanto
osato avrebbe delle donne ellène
da me neglette, che te scelsi a sposa,
te mia nemica, te rovina mia,
leonessa e non donna, e ch'hai natura
selvaggia piú della tirrena Scilla.
Ma morderti che val con mille e mille
oltraggi? è troppa l'impudenza tua.
Alla malora va', di turpitudini
operatrice, assassina dei figli!
A me non resta che gemer la sorte
mia: ché fruir delle novelle nozze
non potrò, non potrò parlare ai figli
che generai, nutrii, ma li ho perduti.

(Euripide)

10 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ruini su Marte!
http://www.ruinisumarte.tk/

11:40 AM, gennaio 23, 2007

 
Blogger laollo said...

brucia nelle fiamme del pianeta rosso :)

2:48 PM, gennaio 23, 2007

 
Blogger apepam said...

...cioe' chi non ha figli, non ha diritti'?!?
Sto per vomitare di tutto, di piu'...

6:26 PM, gennaio 23, 2007

 
Anonymous Anonimo said...

Emineeennnzzz!!! ;DDD

6:43 PM, gennaio 23, 2007

 
Anonymous Anonimo said...

medea mi perseguita...tre anni di traduzione di questo testo ostico e con regole grammaticali tutte sue...l'opera in questione mi cadde sulla capa a seguito di una scossa di terremoto...ed ora mi perseguita dalla bocca di quel vecchiaccio che non sa farsi i cazzi suoi....liberatemene

7:06 PM, gennaio 23, 2007

 
Anonymous Anonimo said...

medea non mi è mai piaciuta tanto, preferisco pollon!

9:24 PM, gennaio 23, 2007

 
Blogger sonia said...

"Che cavolo stai dcendo Ruini?

10:03 PM, gennaio 23, 2007

 
Blogger laollo said...

@ apepam
gli sterili a questo punto potrebbero buttarsi nel burrone :)

@ pascal
la adoro :D

@ patrocolo
a me piace assai.
soprattutto nella versione teatrale di Branciaroli: lui in smoking che fa Medea è magnifico (rivedendolo in scena per Beckett perde un pò...).

@ liquido
beh, Pollon è migliore di tutte noi messe assieme!

@ sonia
uah uah uah uah uah!

9:22 AM, gennaio 24, 2007

 
Anonymous Anonimo said...

Ruini... Nostra Signora degli Anelli!

12:16 AM, gennaio 25, 2007

 
Blogger laollo said...

@ vanity
ahahahahahahah
bellissima questa!

9:37 AM, gennaio 25, 2007

 

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