E fuvvi un giorno che passò furiando, quel bieco fantasma della guerra; allora udissi un cozzar d'armi, un saettar di spade, un tempestar di carri e di corsieri, un grido di trionfo e un uluante urlo e colà ove fumò di sangue il campo di battaglia, un luttuoso campo santo levarsì, e un'elegia di preghiere, di pianti e di lamenti.

mercoledì, luglio 23, 2008

Will spank for food

Per questioni di lavoro ho a che fare con Poste Italiane.

Da gennaio sto "litigando" per considerare come Poste Italiane debba recepire la mia richiesta di apertura di un conto per questioni editoriali.
Secondo l'ufficio milanese non avrei diritto a delle agevolazioni.
Secondo l'ufficio romano ne avrei diritto.

L'ufficio romano non sapeva che quello milanese aveva una "sua" interpretazione della materia e viceversa.

Dopo 6 mesi di studi della Legge ho fatto presente ai rispettivi uffici molte incongruenze nei loro servizi legati alla questione.
Ogni volta mi si dice che si tratta di sbadataggini da loro compiute.
All'ennesima chiacchierata con la signorotta romana molto simpatica mi sento dire: "Sa, credo che le soluzioni diverse adottate a Milano e a Roma nell'interpretazione della medesima Legge siano entrambe giuste e contemporaneamente sbagliate. Spero non se ne accorga nessuno, altrimenti succederebbe un pasticcio".

Già, perchè questo pasticcio riguarda le agevolazioni tariffarie per l'invio tramite abbonamento postale (Decreto Legge 353/2003 convertito con la Legge 46/2004 che ha modificato il testo dando vita alle due diverse interpretazioni).
Per farla breve, un giornale se spedito senza agevolazioni costerebbe di "francobollo" 0,31 centesimi a copia, se invece fosse agevolato pagherebbe una tariffa di 0,14 (circa) centesimi a copia.
La differenza tra i due valori -la tariffa agevolata interessa il 90% dei giornali- la versa lo Stato sottoforma di incentivo allo sviluppo del mercato (cultural)-editoriale (quindi pagare le spese postali di TV sorrisi e canzoni, Chi, l'Espresso, etc etc etc è un servizio alla cultura della Patria... altre poi son le sovvenzioni dirette ai giornali).
Pensate che se entrambe le due interpretazioni milanesi e romane son fallaci, saremmo di fronte a un fiume di soldi tolti inutilmente dalle casse statali e a un numero esorbitante di giornali che godono di agevolazioni non dovute.

Questo per dire che son fiero di vivere in un paese dove le leggi non si capiscono.

2 Comments:

Blogger byb said...

mmm
intendi far risalire questo post su google, in modo da diffondere le tue preoccupazioni, e vedere se salta fuori una soluzione?

7:07 PM, luglio 23, 2008

 
Blogger laollo said...

mah, non saprei come fare ma ok :)

12:34 PM, luglio 24, 2008

 

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