E fuvvi un giorno che passò furiando, quel bieco fantasma della guerra; allora udissi un cozzar d'armi, un saettar di spade, un tempestar di carri e di corsieri, un grido di trionfo e un uluante urlo e colà ove fumò di sangue il campo di battaglia, un luttuoso campo santo levarsì, e un'elegia di preghiere, di pianti e di lamenti.

mercoledì, luglio 16, 2008

Tentazioni Voluttuose e Tabernacoli Violenti

Ne approfitto per segnalare un concorso sempre appassionante e che stavolta ha "spaccato".

Il nostro Alebino porta in scena l'ultima manche prima delle finali del fantastico "Feticcio Award" , regalandoci 4 splendide chicche televisive prese dal cesto della spazzatura degli ultimi anni.

Tra queste consiglio di votare la Parietti che faceva il bagno ne "La Piscina".
Perchè?
Beh, forse perchè quella trasmissione per me è il massimo del trash che diventa cultura e viceversa, soprattuto se pensiamo che il promotore era nientepopodimenoche il superlativo Guglielmi.

Per convincervi riscrivo il mio commento al post di Bino e voi, mi raccomando, VOTATE, VOTATE, VOTATE.

(Dal blog del Bino)
Forse la gara più difficile…
Però scelgo l’Alba, anche per la storia del programma.
Quella del 1991 era la Rai3 di Guglielmi, che vedeva nella tv un fenomeno culturale da manipolare senza puzza sotto il naso (pensiamo all'uso di personaggi come Raffai, Lubrano, Dandini, etc).
Nella coraggiosa e rivoluzionaria Rai3 arriva come un fulmine la piscinazza dall’Albona nazionale: un contenitore liquido per due gambe da Pleiade che comunicavano quanto la bandiera Biancorossoverde.
L’esperimento fu discusso e contestato (e pure chiuso in fretta e furia), come capitò per altre avventure mediatiche di Guglielmi, e secondo me costituisce un caso paradigmatico che può far capire come la “Cultura” possa far rima con “Trash”.
La piscina è infatti il simbolo più alto del trash, quello che sublima la trivialità portandola verso l’immortalità del genio.