E fuvvi un giorno che passò furiando, quel bieco fantasma della guerra; allora udissi un cozzar d'armi, un saettar di spade, un tempestar di carri e di corsieri, un grido di trionfo e un uluante urlo e colà ove fumò di sangue il campo di battaglia, un luttuoso campo santo levarsì, e un'elegia di preghiere, di pianti e di lamenti.

giovedì, maggio 11, 2006

La prima di reggiseno: una vita piatta

E brava Maga Maghella a ricordarmi che le dune della mia vita sono solo piattume.
A volte mi chiedo come sia alzarsi al mattino e vedere invece che due tettine striminzite due montagne degne della Cordigliera delle Ande.

Non che mi lamenti, in fondo ultimamente ho tutto (?) ciò che serve:
- vita (ancora per un pò)
- casa (microscopica)
- lavoro (dignitoso)
- (un pò di) soldi (stendiamo un velo pietosissimo sulle mie riserve)
- qualche amico (alcuni degni di nota, altri meno)
- un amore (!!!)
- sesso (a volontà)
- ...

Altro?
Non sembra.
Una vita alla Style del Corriere è lontana mille anni luce.

Una risposta in Yasunari Kawabata?

"The taste of the tea ceremony also asks that the tea bowl be moistened before using, to give it its own soft glow."
Japan, the Beautiful and Myself - Nobel Lecture, December 12, 1968