E fuvvi un giorno che passò furiando, quel bieco fantasma della guerra; allora udissi un cozzar d'armi, un saettar di spade, un tempestar di carri e di corsieri, un grido di trionfo e un uluante urlo e colà ove fumò di sangue il campo di battaglia, un luttuoso campo santo levarsì, e un'elegia di preghiere, di pianti e di lamenti.

sabato, dicembre 30, 2006

A volte ne vale la pena

Non ho mai creduto nell'efficacia dei premi letterari nell'indicare autori o volumi degni di lettura, però il Nobel 2006 per la letteratura merita attenzione.

Il castello bianco è un buon libro, che sa coinvolgere e far riflettere il lettore.
La vicenda, ambientata nel paese dei maraja e dei califfi, mi riporta a volte ai racconti fiabeschi, nonostante in questo caso il testo sia di tutt'altro spessore.

Beh, se qualcuno come me in questo periodo la notte non dorme, potrebbe cercare di occupare le ore a letto in compagnia di Pamuk.

Buona lettura.

4 Comments:

Blogger sonia said...

Prendo nota LaO! ;O)
Chissà, magari riesco a conciliare lettura e sonno! :O)

Ci vediamo nelle prossime ore per gli auguri ;O)

5:30 PM, dicembre 30, 2006

 
Anonymous Anonimo said...

Non mi piace la copertina, no no :(

11:11 PM, dicembre 30, 2006

 
Anonymous Anonimo said...

Non c'ho più tempo per leggere e mi manca tanto...
Auguri di buon anno.
Ale

http://zenpercaso.splinder.com/

9:46 AM, dicembre 31, 2006

 
Blogger laollo said...

ò sonia
pendi nota per la tua insonnia :)
auguri ate!

@ zeroshin
come sei criticone!!!

@ ale
auguri a te e vedi di recuperar tempo per le letture :)

2:11 PM, dicembre 31, 2006

 

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