E fuvvi un giorno che passò furiando, quel bieco fantasma della guerra; allora udissi un cozzar d'armi, un saettar di spade, un tempestar di carri e di corsieri, un grido di trionfo e un uluante urlo e colà ove fumò di sangue il campo di battaglia, un luttuoso campo santo levarsì, e un'elegia di preghiere, di pianti e di lamenti.

mercoledì, maggio 24, 2006

Magia e brusii

Credo non capiti spesso di assistere ad uno spettacolo come quello in scena in questi giorni che vede protagonista la Scuola dell’Opera di Pechino.

Eccellente prova dei ragazzi (alcuni poco più che bambini): professionalissimi, eccellenti mimi e attori, capaci di trasmettere emozioni, ma anche esempio di impegno e dedizione.
Gli insegnanti presenti sul palco severamente seguono gli studenti nei loro numeri con attenzione e sguardi che in un attimo indicano rimproveri, incoraggiamenti o elogi.
Certo, le difficoltà per lo spettatore occidentale non mancano: lingua, musica e stile recitativo sono molto lontani dal nostro modo di intendere l'arte del teatro, però lo spettacolo è godibilissimo, soprattutto per le acrobazie e per alcune gemme interpretative ("Addio mia concubina" e "Fermare il cavallo" tra tutte - indimenticabile la concubina ubriaca).

Nota stonata: il continuo rumoreggiare e sorridere del pubblico.
Non è possibile che un manipolo di 50 - 80 enni si prendan gioco degli attori continuando a ridere e chiacchierare. Al mercato c'è più silenzio a volte.
Fantastica poi una signora nella poltrona dietro che all'inizio della sovratitolatura ha urlato al vicino "Mi vedi nient, ta podet no legim i titui?". Il problema era però che la signora soffriva di disturbi d'udito, così il vicino era costretto ad urlare per poterle comnicare i contenuti dei sovratitoli.
Ed era una PRIMA al Piccolo con signore piene di brillanti e abiti da sera.
Meglio i giovani che leggevan in silenzio e continuavano a zittire gli squittii delle vecchie megere.

Una deliziosa vecchietta però era presente: la direttrice della scuola.
La signora vagava come una trottola nella platea, tenendo per mano una fanciulla che le faceva da cagnolina d'accompagnamento.
Suo il compito di approvare dalla sala i numeri e di gestire gli applausi.
Un portento, soprattutto quando sul palco come una diva salutava il pubblico in piedi.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Degno delle colonne del Corriere!!!

Eu

12:29 AM, maggio 25, 2006

 

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