E fuvvi un giorno che passò furiando, quel bieco fantasma della guerra; allora udissi un cozzar d'armi, un saettar di spade, un tempestar di carri e di corsieri, un grido di trionfo e un uluante urlo e colà ove fumò di sangue il campo di battaglia, un luttuoso campo santo levarsì, e un'elegia di preghiere, di pianti e di lamenti.

giovedì, maggio 25, 2006

Improvvisamente MI sono letto

“Vedi mia cara, il vantaggio con me è che non sono un tipo esemplare. Tanti mi rimproverano quello che ho fatto; suppongo che abbiano ragione; non credo di aver fatto del gran male a nessuno, le donne avevano simpatia per me e io ho un’indole affettuosa, sicché il resto è seguito quasi automaticamente; ma comunque non ho né il diritto né la voglia di rimproverare gli altri per quello che hanno fatto loro. Vivi e lascia vivere, è sempre stato il mio motto. Che vuoi, non sono un pilastro imperiale, non sono un uomo di carattere dalla reputazione irreprensibile, sono solo un tizio senza pretese con un po’ di soldi, a cui piace passarsela bene. Dici che sono uno sciagurato, un perdigiorno. Be’, perché non mi riformi? Ho una tenuta nel Kenya e sto licenziando il mio amministratore perché non vale niente; ho pensato che non sarebbe una cattiva idea andare ad amministrarla io. Forse è ora che metta la testa a partito. C’è caso che vivere là ti piacerebbe.”

W. Somerset Maugham – Up to the villa, 1941