E fuvvi un giorno che passò furiando, quel bieco fantasma della guerra; allora udissi un cozzar d'armi, un saettar di spade, un tempestar di carri e di corsieri, un grido di trionfo e un uluante urlo e colà ove fumò di sangue il campo di battaglia, un luttuoso campo santo levarsì, e un'elegia di preghiere, di pianti e di lamenti.

sabato, giugno 03, 2006

Unica!

Grandissima!
E' l'unico aggettivo che la può descrivere.

Per la prima volta E. ha applaudito con piacere (e s'è pure alzato come tutti i mille presenti) ad uno spettacolo suggerito da me :))

Da non perdere lo speciale su Brecht al Piccolo.

2 Comments:

Blogger laollo said...

Dal Corriere.

Per tre sere torna l’edizione curata da Cristina Pezzoli e inaugurata a novembre

Milva canta (e recita) Brecht. Ed è subito magia

Ogni brano è un vero pezzo di teatro, da Mutter Courage alla ballata di Maria Sanders

Le ballate morali e i pensieri d’amore: c’è tutto Brecht, anche quello meno conosciuto, nel récital che da domani (e solo per tre sere) torna allo Strehler. Ci sono strofe potenti e sarcastiche, e versi teneri, incredibilmente dolci. A cantarli, ma anche a recitarli, è, naturalmente, Milva che ha fatto suo lo storico spettacolo. Cristina Pezzoli cura la regia di questa nuova edizione, inaugurata lo scorso novembre al «Piccolo» per l’apertura delle celebrazioni brechtiane nel cinquantesimo della morte, e da poco applaudita nelle tournée in Germania e in Spagna. La cantante - accompagnata da Vicky Schaetzinger al pianoforte, Bruno Poletto alla fisarmonica, Federico Ulivi chitarra e banjo, Marco Albonetti al sax soprano, contralto, baritono - padroneggia le musiche di Bertolt Brecht, di Hanns Eisler, di Kurt Weill, con colate di suono caldo nel freddo, rigido ritmo. La regia ha vestito e svestito più volte «la rossa»: dal doppiopetto grigio in cui berlusconeggia tra lanci di euro, ai pantaloni rincalzati dell’assassino lattante Apfelböck, alla bucolica camicia con gilet per cantare il ricordo di un amore sotto una nuvola bianca. La voce scende in profondi toni da basso poi si dispiega e infine sembra quasi spezzarsi dall’emozione.
Ogni brano è un vero pezzo di teatro, senza risparmio di mezzi: c’è l’autoironia, la camminata buffa, la bellezza del viso camuffata da occhialoni e fazzoletti alla Mutter Courage fino alla Milva scarmigliata e in camicia da notte per la scovolgente ballata di Maria Sanders.
La seconda parte del récital, che si concentra sul «Brecht delle puttane sante», inizia con una sorpresa: un filmato girato negli anni Cinquanta con Giorgio Strehler che, alle prove, canta assieme a Gianni Agus «Soldati e bombe» dall’«Opera da tre soldi»: irresistibile il fascino.
Diviso in tre sezioni, le ballate, la guerra, le figure femminili, lo spettacolo «Milva canta Brecht» intesse parole e musica, e, proiettando sullo schermo-fondale immagini di guerre e stupidità di ieri e di oggi, fa «reagire» il pensiero brechtiano con la complessità del mondo contemporaneo, ne mette in luce attualità e anacronismi. Insomma, la musica è senza età, l’ideologia no. «La politica si fa nel presente. Non escludo di prenderne parte attiva prima o poi», ha detto più di una volta la cantante. Speriamo.
Giovedì 1° giugno, al termine dello spettacolo, il Console Generale della Repubblica Federale di Germania a Milano, Folkmar Stoecker, consegnerà a Milva l’Onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania, tributatale dal Presidente tedesco Horst Köhler.

MILVA CANTA BRECHT da domani al Teatro Strehler. Orari: mart. 19.30; merc. e giov. ore 20.30. Biglietti 29.50/23.50 ; tel. 02.72.333.222 Claudia Provvedini

11:29 AM, giugno 07, 2006

 
Anonymous Anonimo said...

Your are Nice. And so is your site! Maybe you need some more pictures. Will return in the near future.
»

11:51 PM, luglio 20, 2006

 

Posta un commento

<< Home